Corriere della Sera (G. Piacentini) – La paura negli occhi di Daniele De Rossi e di tutti i calciatori in campo ad Udine, la preoccupazione dei tifosi sugli spalti e di quelli che erano davanti alla tv per le condizioni di Evan Ndicka sono purtroppo sentimenti che i romanisti hanno già provato negli anni. Da Giuliano Taccola a Franco Tancredi, passando per Lionello Manfredonia, la società giallorossa in epoche diverse ha già vissuto momenti come quelli di ieri. Una volta con conseguenze tragiche, come il 16 marzo del 1969 quando allo stadio Amsicora di Cagliari perse la vita Taccola. Rischiò molto, 13 dicembre 1987, Franco Tancredi al Meazza contro il Milan.

Dalle gradinate dei tifosi milanisti, infatti, furono lanciati due petardi che lo colpirono: il primo al ginocchio, il secondo gli esplose sul petto facendolo svenire e provocandogli un arresto cardiaco. Due anni dopo, il 30 dicembre del 1989, al Dall’Ara di Bologna si fermò il cuore di Lionello Manfredonia. Quel giorno il mondo del calcio dimostrò molta meno sensibilità perché l’arbitro D’Elia decise di non fermare la partita, che terminò 1-1. Grande sensibilità, invece, è stata dimostrata ieri dal pubblico di Udine, dal tecnico Cioffi, da tutti i calciatori bianconeri e dall’arbitro Pairetto. DDR, in serata, uscendo dall’ospedale ha rassicurato tutti. “Evan sta bene, gli ho detto di sbrigarsi che lo aspetto per la gara col Milan”. Non sarà così, ovviamente, ma la grande paura è passata.