Nainggolan, la sua rabbia spinge la Roma

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Il Corriere dello Sport (R.Maida) – Il ninja, che Spalletti chiama Guerriero, schiuma rabbia ed energia. Non gli sono piaciute le parole del ct del Belgio, Roberto Martinez, che lo ha scartato dalla nazionale per le partite con Olanda e Estonia. Contro il Bologna, a cui ha già segnato 3 gol in carriera, Radja Nainggolan proverà a dimostrare che il momento buio personale è passato. Per suscitare qualche rimpianto in chi lo ha messo da parte, intanto, ma anche per spingere la Roma nel consolidamento del secondo posto.

LA REPLICANainggolan è un ragazzo che parla sempre chiaro, senza paura. E così, interpellato dai media belgi sulle frasi di Martinez, ha risposto per le rime: «Sono deluso da questa esclusione. Lui dice che non sono in forma ma non è vero adesso sto bene, ho recuperato la condizione atletica. Se avete visto la partita di giovedì a Vienna ho anche segnato». A Bruxelles però gira la voce che il feeling tra allenatore e giocatore non sia solidissimo a maggior ragione dopo un viaggio ad Anversa effettuato da Nainggolan 3 giorni prima della partita di settembre contro Cipro, quella risultata letale per Vermaelen: «Avevamo un giorno libero quindi non devo dire niente su quello che ho fatto. Ma se Martinez avesse avuto un problema per questa cosa, me lo avrebbe detto». Forse ha pesato la rinuncia di ottobre? «Non ero in condizione di giocare una partita importante, come dimostravano i test effettuati con i medici della Roma. Era inutile andare in Belgio, avrei solo ripetuto dei controlli che avrebbero dato lo stesso esito». Però ha sollevato qualche polemica la sua scelta di giocare l’amichevole di Trigoria contro la Primavera nello stesso giorno di Belgio-Bosnia: «Un conto è un match ufficiale, un conto un allenamento con dei ragazzi di 18 anni. No, la verità è che con l’allenatore non ho alcun problema. Mi ha telefonato anche per avvisarmi, io gli ho detto chiaramente che non condividevo la sua valutazione perché adesso sono tornato in forma, lui ha deciso così. Vorrà dire che lotterò per tornare in nazionale anche se per me è doloroso dover aspettare fino a marzo».

ORGOGLIOSpalletti, nella conferenza stampa di ieri, ha difeso senza mezzi termini Nainggolan: «Adesso è il giocatore che vogliamo e che serve alla Roma. Ha riportato in campo la furia che possiede, è tornato il guerriero che conosciamo. A Vienna al di là del gol (il primo nelle coppe europee, ndr) si è fatto trovare pronto a fare il doppio ruolo che gli chiedo sempre. Per un paio di partite, come penso sia fisiologico per tutti i giocatori, ha abbassato un po’ il livello di rendimento ma ora sta bene».

CRESCITA – In effetti, dopo un paio di mesi di torpore, Nainggolan ha ritrovato un passo discreto. Forse non ancora ai livelli top, che prima o poi si noteranno, ma di sicuro sufficienti per meritare un posto nella Roma: ha segnato a Reggio Emilia contro il Sassuolo, è stato il migliore nel grigio pomeriggio di Empoli, ha fatto un gol anche contro l’Austria Vienna. La scia di negatitività atletica che ha colpito lui e tanti altri reduci dall’Europeo sembra finalmente svanita.

RECUPERO – Le due settimane senza partite, per la sosta del campionato, stavolta potrebbero davvero giovare alla Roma. Anche Strootman e Rüdiger, oltre a El Shaarawy che Ventura non ha ancora mai convocato, sono stati ignorati dai rispettivi commissari tecnici e resteranno a Trigoria ad allenarsi. Una notizia positiva per Spalletti, che spera di recuperare per Bergamo pure Manolas, Emerson e Totti. Forse davvero l’allarme rosso smetterà di suonare dopo il Bologna.

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