Nainggolan: “La sconfitta fa male. Possiamo essere soddisfatti per il gioco espresso. Orsato? Non ti fa neanche parlare, così diventi nervoso. Siamo sul loro stesso livello”

Radja Nainggolan, centrocampista della Roma, è stato intervistato durante il post partita di Juventus-Roma 1-0. Queste le sue parole:

NAINGGOLAN A MEDIASET

Come esce la Roma da questo scontro?
E’ una sconfitta che fa male, per come siamo entrati in campo e per come abbiamo fatto la partita. Non abbiamo fatto peggio di loro, è stato bravo il loro attaccante a far un bel gol. La differenza l’ha fatto un episodio. Sui calci d’angolo ci poteva andare meglio. Possiamo essere soddisfatti per il gioco che abbiamo fatto, alla fine non è mai facile allo Juventus Stadium.

Il duello con Pjanic?
E’ un amico, bisogna lottare per la squadra in cui si gioca, ma l’amicizia ritorna dopo il campo.

Il dialogo con Orsato?
Io cerco di andare tranquillo, ma a volte non ti fa neanche parlare, è normale che uno diventa nervoso. Io sono stato ammonito dopo che c’era uno stesso fallo di Sturaro su Manolas. Un po’ in una partita del genere ti prende il nervosismo, lui è così… Alla fine sono riuscito anche a tenermi tranquillo, ma a volte dovrebbe ascoltare quello che diciamo noi. A volte non ti faceva neanche avvicinare, mettendoti la mano in tasca per ammonirti.

Scudetto?
Io voglio essere onesto, sette punti vuol dire tre sconfitte per loro. E’ difficile che ne perdano tre, diventa difficile. Giocando così tutto è possibile, non penso che abbiamo demeritato.

NAINGGOLAN A SKY

Allo Stadium vince sempre la Juve…
E’ il calcio. Abbiamo fatto una buona partita, dopo l’1-0 abbiamo avuto alcune occasioni quando siamo andati più alti ma se non segni diventa difficile. E’ una sconfitta che fa male perché per come abbiamo giocato e come siamo entrati in campo un pareggio sarebbe stato più giusto.

Quando la Juve se ne va diventa difficile recuperarla…
Sì è difficile. Ora stanno a 7 punti e vuol dire che devono perdere tre partite. Noi dobbiamo vincerne tre in più di loro, guardando quello diventa difficile. Però bisogna crederci e continuare a lottare. Vedendo la partita di oggi per me noi non siamo peggio di loro.

Come si fa colmare il gap di mentalità?
Oggi hanno fatto la differenza gli episodi perché la partita è andata subito a loro favore e il risultato poteva anche essere più ampio a loro favore. Noi abbiamo cercato di pareggiare la partita, mentre loro gestivano il pallone. E’ stato bravo Higuain a fare il gol per il resto abbiamo fatto una partita di sacrificio facendo girare la palla come poche squadre fanno qua.

Hai salutato Pjanic?
Certo perché no.

Pensavi di avere più aiuto dagli esterni che potevano tagliare di più all’interno?
Eravamo abituati a giocare con Salah che ci allunga tanto il campo andando spesso in profondità, abbiamo cercato un altro tipo di partita oggi con Gerson che è un ragazzo giovane e promette bene e penso che ha dimostrato personalità cercando di aiutare la squadra. Magari ci è mancato lo scatto di Salah, quando taglia dentro diventa fondamentale. Anche per Dzeko diventa difficile perché così rimane isolato, io sono andato spesso sotto per dargli una mano. Abbiamo giocato contro la Juve, non una squadra qualunque, bisogna dare anche merito all’avversario, a volte dovevamo anche difendere e non solo attaccare.

NAINGGOLAN A ROMA TV

La Roma ha fatto paura alla Juve.
Il rammarico c’è perché siamo a 7 punti quindi penso che oggi la Roma ha messo paura alla Juve perché loro hanno messo nel secondo tempo anche un centrale in più, significa che un po’ di paura l’avevano. Questo è stato merito nostro.

Il gol di Higuain vi ha sbloccato?
Ha fatto una gran giocata, la differenza di oggi sta nel fatto che lui sblocca il match con un gran gol. Oltre quello abbiamo giocato, facendo girare palla e tenendola, magari mancava l’ultimo passaggio. Su dei corner abbiamo avuto occasioni in cui potevamo mettere più cattiveria per far gol. Diciamo che potevamo prendere almeno 1 punto, ma abbiamo dimostrato di non aver paura.

Quanto ha pesato su di voi Orsato?
Ora è facile parlare, io ce l’avevo con lui perché Pjanic doveva essere ammonito a fine primo tempo, erano falli in ritardo. Sturaro non viene ammonito e io poco dopo vengo ammonito per lo stesso fallo e mi dice che ci sono 70 metri da percorrere. Sono piccole cose che mi fanno girare le scatole e io lo faccio sentire. Anche la prima ammonizione di Daniele è troppo veloce.

Si poteva fare qualcosa di più in attacco?
L’ultima mezz’ora quando ci siamo alzati abbiamo comunque lasciato due occasioni alla Juve. Però è la dimostrazione che siamo venuti qua per vincere e poi abbiamo consumato tante energie, alla fine c’era anche questo. Andiamo via sconfitti ma dobbiamo continuare così, le cose andranno meglio. Ora ci sono 7 punti, sono tanti però sono cose che fanno parte del calcio. Chi pensa in grande può recuperare anche 7 punti.

Cosa manca a noi per essere come la Juve?
Oggi la differenza è fatta da una gran giocata, oltre quello non hanno creato chissà quanto. La differenza l’ha fatta il singolo oggi, lo dico anche io nonostante sia difficile per me dirlo. La partita l’abbiamo fatta non pensando solo al risultato, purtroppo non siamo riusciti a raddrizzarla ma abbiamo mostrato carattere, gioco.

NAINGGOLAN IN ZONA MISTA

Abbiamo avuto delle difficoltà, ma penso che abbiamo avuto il pallino in mano, potevamo fare meglio in alcune occasioni. Ce la siamo giocata, non siamo venuti qui per pareggiare.

Discussioni con l’arbitro?
Sono episodi che fanno parte del calcio, quando ti spiegano certe cose e poi prendono un’altra decisione nei nostri confronti dà fastidio.

Gerson?
Sorpresi no, perché Salah era infortunato. Il mister l’ha visto magari bene, sono scelte sue. È un ragazzo molto promettente, la partita era molto difficile, ha mostrato personalità, si è dato da fare, ci ha aiutato a fare la nostra partita.

Cosa vi manca per essere al livello della Juve?
Abbiamo già dimostrato di essere allo stesso livello. Abbiamo fatto la nostra partita, abbiamo cercato di creare, non abbiamo avuto paura. Dal punto di vista del gioco c’eravamo.

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