Dopo la pausa nazionali si torna in Serie A. I giallorossi sfideranno domenica alle 18.00 l’Udinese. Alla vigilia del match è intervenuto in conferenza stampa Josè Mourinho. Queste le sue dichiarazioni:

L’Udinese viene da 6 risultati utili consecutivi, ha fisicità. Sarà fondamentale la qualità di Pellegrini nel possesso?
”Siamo una squadra che ha più palle da giocare rispetto a prima ed è migliorata. Io guardo l’Udinese con grande difficoltà loro hanno tutto, hanno questo tipo di potenzialità. Se giochiamo bassi possono farci male, se siamo bassi hanno gente che tira. Io non guardo la classifica per definire la difficoltà della partita. Per me sarà una partita difficile”.

Quanto è cambiata l’Udinese rispetto allo scorso anno?
“Ha perso qualche giocatore importante per loro, però già sappiamo quello che sono il gruppo, chi la gestisce. Per loro non è un problema vendere o perdere un giocatore, ha trovato terzini veloci che hanno gamba. Non hanno lasciato andar via Pereyra che per loro è molto più di un giocatore visto che fa tutto. Sono gente competente con tanta esperienza. L’Udinese è sempre l’Udinese” .

52 partite saltate tra tutti gli infortunati in questo avvivo di stagione. Smalling ha saltato 13 partite su 16. A che punto è e che ne pensa al riguardo?
Noi abbiamo tutti questi numeri, il 52 si concentra tanto su due o tre giocatori. Chi sono questi che non ho mai perso, chi non ha una storia clinica complessa, giocatori come Cristante, Mancini, Bove. Chi è che si infortuna sono Smalling, Renato, ogni tanto Dybala e Spinazzola. I giocatori fanno tutto anche nella vita privata per stare bene, sono professionisti. Tutti pensiamo che stiamo facendo un buon lavoro per evitare la peggior situazione possibile. Per Smalling l’infortunio c’è, c’è anche però chi sopporta il dolore in maniera differente e lui non è un ragazzo che sa giocare soffrendo. Il suo è veramente un infortunio difficile. È una situazione complicata per me perché abbiamo bisogno di lui, ma non posso massacrarlo. Non ha fatto neanche un minuto fuori dal dipartimento medico nell’ultima settimana, per questo è in ritardo. La programmazione è che la prossima settimana possa andare in campo con i preparatori. Non lo aspetto per le prossime due o tre settimane”.

È necessario avere empatia anche con la società? C’è con i Friedkin?  
“Con la squadra lavori ogni minuto è come la famiglia, se non c’è con loro come fai. Questa è l’empatia funzionale, si creare lavorando. Con la proprietà è una situazione diversa. Io sono “pagato” per non creare problemi alla proprietà, significa che si devono fidare di me. L’altro giorno mi hanno fatto una domanda e io l’ho capita. Se tu mi fai la domanda oggi su quando ho parlato con loro è stato ieri, noi lavoriamo. Non abbiamo parlato di contratto”.

È arrivato il momento che la squadra dia quello che deve hai 62mila tifosi sempre presenti?  
 “Sono totalmente d’accordo sul fatto che dobbiamo dare di più. Io non mi stanco mai di parlare di questo qui, che con questo tipo di tifosi e club non deve avere limiti su quello che dai ma sempre di più. Abbiamo avuto risultati negativi ma mancanza di rispetto verso la gente mai. Dobbiamo dare qualcosa di più, in casa di solito riusciamo a farlo, fuori casa ci manca un po’ di mentalità che ho sempre però avuto nella mia carriera che è quello di godere dell’antagonismo di giocare fuori casa. Non penso che godiamo molto di questo, gli piace più il conforto di casa. Ho avuto squadre che dentro il pullman provocava la gente fuori per farci esaltare di più. Dobbiamo migliorare anche su questo livello”.

C’è correlazione tra chi gioca e chi manca? Come sta Renato?
“Si certo. Tu pensi un tipo di squadra e fai poi fatica quando non c’è continuità. Se tu metti la qualità di organizzazione di Paredes e quella tecnica di Renato, se metti li metti insieme i due è una cosa diversa. Sia più bravi con Paredes in fase di gestione e organizzazione, con Renato in fase offensiva. Con la Lazio mi è mancato il cambio di velocità, abbiamo messo più volte più nella loro area rispetto a loro ma ci è mancata quella esplosività. Renato per due settimane ha interrotto il suo recupero perché ha avuto un piccolo problema, si è allenato con la squadra solo ieri. Non ha avuto continuità e lui ne ha bisogno. Renato non è infortunato, ma domani non ci sarà neanche in panchina” .

Resta questa una squadra poco protetta?
“La gente vicino a me sa tutto quello che io penso non mi risparmio né elogi né critiche nel lavoro sono un libro aperto. Tutti sanno tutto e non so se questa è un pregio o un difetto”.