Mou libera tutti. Tra i più richiesti i tecnici italiani. Ambitissimo Conte

conte

La Gazzetta dello Sport (F.Bianchi) – Pep e Carlo, le start up. Poi galeotto fu Josè. E lo svolazzo delle panchine divenne globale. Che sarebbe stata una stagione di rivoluzione alla guida dei grandi club era nell’aria. Per dire, mica capita spesso che a dicembre, nel pieno di campionati e coppe, s’annunci un cambio da farsi a giugno. Anzi, quasi mai. Ma il Bayern Monaco ha le spalle larghe e giocatori molto professionali per farlo (immaginate la stessa cosa in Italia…). Dunque Guardiola dà l’addio previsto e Ancelotti prende il suo posto per tentare di riscrivere la storia vincendo in un quinto Paese. Poi è arrivato il botto Mourinho: liquidato dal Chelsea in caduta libera. E le vie delle panchine diventano infinite. Pep prenderà il posto di Pellegrini (alternativa di Pochettino al Tottenham) al City. Non è ufficiale ma è come se, anche se il tecnico spagnolo si è divertito a raccontare a qualcuno: «Vado allo United».

INGLESI IN SUBBUGLIO – Già, il Manchester United è una delle big candidate al cambio panca, con Van Gaal che dovrebbe chiudere la carriera visto che ha dichiarato che quella dei Red Devils sarebbe stata la sua ultima avventura. C’è proprio Mourinho in pole, in seconda fila Simeone (che però pare non gradisca l’Inghilterra e stia bene a Madrid) e nientepopodimeno che Antonio Conte. Un anno fa, guarda caso, cominciò a studiare l’inglese. Sarebbe un brutto colpo per il Milan che punta forte sul c.t. della Nazionale e che ha come alternative Di Francesco e il tecnico del Siviglia, Unai Emery, già preso in considerazione la scorsa estate. A Conte danno anche un piccola percentuale di finire all’Arsenal, dove resta sempre favorito l’eterno Wenger (sopratutto se dovesse vincere la Premier), anche perché ha un contratto fino al 2017 (e così sarebbero 21 anni di Gunners). Stessa percentuale anche per Allegri, che potrebbe chiudere il ciclo alla Juve anche se dovesse bissare lo scudetto. Il conte Max ha una gran voglia di Inghilterra e chissà che anche il Chelsea lo prenda in considerazione. L’unica big inglese tranquilla è il Liverpool: Klopp è confermato al 100%. E nel giro dei grandi club britannici potrebbe rientrare in gioco Ranieri grazie alla sorprendente cavalcata con il Leicester. Non a caso prima dell’esonero di Mou il suo procuratore era stato sondato dal Chelsea con cui Mister Claudio è rimasto in buoni rapporti.

SPAGNA REALLuis Enrique è nella stessa posizione di Klopp: stabilissima. «Lucho» al Barça corre per emulare il mito Pep. Non è esattamente così al Real Madrid: Rafone Benitez non è entrato nei cuori di società e tifosi. Dovrebbe vincere almeno la Champions per avere qualche chance di restare. Sulla panchina galattica Florentino Perez sta pensando di metterci un grande ex e ora allenatore del Castilla, il Real B: Zinedine Zidane. Zizou è il netto favorito: avrebbe il carisma e l’approccio giusto per trattare con giocatori e tifosi, ma resta qualche dubbio sull’effettivo valore tecnico. Il Real sarebbe l’unica big a non puntare su un numero uno indiscutibile. Anche Mou ha qualche atout da giocare per tornare dai blancos e poi c’è l’outsider Quique Sanchez Flores. Il tecnico del Watford sarebbe una scelta interessante.

GIRANDOLA ITALIA – Come si sarà notato, gli stravolgimenti delle panchine internazionali coinvolgono direttamente i super tecnici italiani e di conseguenza le squadre. Se la Juve perderà Allegri punterà su Sousa o magari farà un pensierino al grande ritorno di Conte. Il c.t. azzurro è come il prezzemolo: ambitissimo. Anche la Roma che saluterà Garcia lo cerca (Di Francesco e Spalletti alternative) e poi c’è il Psg, che sarebbe la meta preferita dal tecnico. Ma Blanc sta trattando il rinnovo ed è un allenatore conforme ai dettami degli sceicchi. A Napoli stiano tranquilli: Sarri è inchiodato alla panca da De Laurentiis. In casa Inter stiano abbastanza sereni: Mancini resta al 90%, a meno che non arrivino sirene ammalianti dall’Inghilterra. Quelli meno tranquilli di tutti sono Benitez e Garcia. Al momento, gli unici che non rientrano nel grande valzer delle panchine.

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