Corriere della Sera – Tifoso di 83 anni muore per infarto. Sui soccorsi scoppia la polemica

La gara tra la Roma e il Pescara è finita in tragedia per un tifoso giallorosso di 83 anni, colto da infarto in Tribuna Monte Mario pochi minuti prima della fine della partita, e morto ieri al Policlinico Gemelli. Immediati i soccorsi da parte degli addetti della «Mater Dei», la clinica privata che si occupa della gestione sanitaria all’interno dello stadio Olimpico, prontamente avvisati dagli steward della Roma, che hanno praticato al tifoso il massaggio cardiaco e poi hanno provato a rianimarlo utilizzando due diversi tipi di defibrillatore in attesa dell’ambulanza del 118 che lo ha trasportato d’urgenza al Policlinico Gemelli, dove è stato ricoverato in condizioni disperate in terapia intensiva. «Non c’era attività cardiaca – le parole di Ermenegildo Renelli, il medico responsabile della «Mater Dei» durante una conferenza stampa improvvisata nella sala stampa dell’Olimpico, resa necessaria per smentire alcune voci che parlavano di un ritardo da parte dei soccorritori – e abbiamo cominciato con un massaggio cardiaco esterno con aggiunta di ago ventilato, posizionato ago cannula e posto il defibrillatore semi automatico che non è partito. Abbiamo continuato il massaggio cardiaco ed abbiamo preso un altro defibrillatore, ma il paziente aveva sempre un respiro debole. E stato messo sulla barella e in ambulanza trasportato poi al Policlinico Gemelli». Ma il tifoso non ce l’ha fatta: in serata il suo cuore ha cessato di battere.
Corriere della Sera – Gianluca Piacentini

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