Monchi su Malcom: “Eravamo tranquilli e convinti. Pallotta ha voluto alzare al massimo l’offerta, scatenata l’asta siamo usciti” – VIDEO

Ramon Monchi, direttore sportivo della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla tv ufficiale del club giallorosso per chiarire tutta la vicenda che ha portato Malcom al Barcellona quando era previsto invece il suo atterraggio a Ciampino. Queste le parole del dirigente spagnolo:

Quello che è successo con Malcom è facile da spiegare e complicato da capire. E’ un giocatore che ci piace tanto ed è il profilo che stavamo cercando. Abbiamo cominciato una trattativa con il Bordeaux e con il procuratore circa una settimana fa. Dopo tre/quattro giorni di intenso lavoro abbiamo trovato un accordo, ieri alle 17, sia con il calciatore, sia con il procuratore, sia con il Bordeaux. Era una trattativa chiusa. Abbiamo anche avuto il permesso per far venire il ragazzo qui a Roma a fare la visita medica. Aveva un aereo alle 21 e sarebbe arrivato alle 23. Per questo ero tranquillo e convinto. “.

La Roma aveva confermato che la trattativa era in dirittura di arrivo. Procedura insolita, come mai?
Trenta minuti dopo l’accordo con il Bordeaux mi ha chiamato il loro presidente dicendomi che, come tante voci della trattativa, per loro era meglio fare un comunicato ufficiale parlando dell’accordo. Io gli ho detto che per noi era meglio di no perché siamo quotati in borsa ma loro hanno insistito e l’hanno fatto attraverso un tweet dove annunciavano l’accordo. Anche noi allora ci siamo visti costretti a fare la stessa comunicazione. A quel punto era tutto chiuso. Un’ora dopo il comunicato hanno cominciato a girare voci che parlavano di un interesse del Barcellona. Io sapevo che c’erano tante squadre interessate a Malcom, tra cui il Barcellona, ma proprio per questo avevamo trovato un accordo il prima possibile e ormai era tutto chiuso. La mia sorpresa è stata quando mi ha chiamato uno dei procuratori del giocatore dicendomi che il Bordeaux aveva bloccato il viaggio del calciatore a Roma. A quel punto ho chiamato il presidente del Bordeaux e mi ha detto, a sorpresa, che era arrivata un’offerta del Barcellona più importante della nostra e che dovevamo almeno pareggiare quell’offerta per prendere il giocatore. Io gli ho ripetuto che avevamo un accordo, ma lui mi ha detto che non avevamo firmato niente. Io gli ho detto che avevamo inviato i documenti. Ho chiamato Pallotta per informarlo di tutto e mi ha detto che potevamo andare avanti e fare un’offerta più alta di quella del Barcellona, contro la mia opinione, perché pensavo fosse ingiusto una volta che tutto era chiuso. Ma lui ha insistito per andare avanti. Ho chiamato il presidente del Bordeaux e il procuratore e gli ho detto che potevamo fare un’offerta migliore del Barcellona. Il loro presidente mi ha detto che aveva bisogno dei documenti firmati e alle 23 gli abbiamo girato i documenti firmati con la nuova offerta che, insisto, ha voluto fare Pallotta e, quando gliel’ho inviata, il loro presidente ha detto che se tutti sarebbero stati d’accordo ci avrebbero inviato i nuovi documenti e il calciatore sarebbe arrivato. Questa mattina ho parlato col procuratore che mi ha detto di avere un appuntamento alle 11 con il Bordeaux per sistemare tutto, ma dopo mezzogiorno mi hanno detto a sorpresa che dovevamo fare un’altra offerta perché il Barcellona stava spingendo. Io allora ho detto basta perché non volevo entrare in un’asta e non potevamo continuare così. Ieri l’abbiamo fatto per desiderio del nostro presidente, ma non possiamo continuare in questa strada. Ora stiamo valutando all’interno della società, con quello che abbiamo, se fare causa legale. Non abbiamo documenti firmati, è vero, ma abbiamo tanti messaggi con il procuratore e il loro presidente che perlomeno meritano una valutazione.

Vuoi dire qualcosa ai tifosi in questo momento?
Mi dispiace per quello che è successo ma la società ha fatto tutto il possibile. Insisto nel dire che il presidente Pallotta ha voluto alzare al massimo la nostra offerta ma quando stavamo arrivando all’asta siamo usciti. Chi vuole venire alla Roma bene, chi non vuole venire non viene. Quello che posso dire ai tifosi è che sono convinto che continueremo a lavorare e che troveremo un giocatore uguale o più forte di Malcom.

Olsen cosa aggiunge alla Roma?
Olsen è un portiere con esperienza internazionale, ha giocato il Mondiale e tante partite di Champions con il suo club. Ha giocato molte partite anche con la sua Nazionale. E’ un portiere sobrio con la personalità sufficiente per capire che dobbiamo sostituire Alisson. Abbiamo deciso di prendere lui per la sua esperienza e capacità.

I portieri sono stati rinnovati completamente in questa stagione…
Si li abbiamo cambiati tutti. Lobont ha finito, Skorupski è andato a Bologna e Alisson al Liverpool. Noi abbiamo preso Mirante e Olsen. Tutti lavoreranno con il nostro preparatore Savorani sul quale abbiamo una grande fiducia. La scelta di ognuno è stata sportiva, è importante perché al di là del lavoro magnifico che fa Savorani la scelta la fanno i giocatori.

Cosa si aspetta di vedere dalla squadra col Tottenham e nella tournée americana?
Fondamentalmente che il lavoro che si sta facendo ogni giorno in allenamento esca in queste partite, che la squadra piano piano capisca cosa vuole il mister e che i giocatori arrivati questo anno trovino l’occasione il più veloce possibile.

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