La Gazzetta dello Sport (L. Garlando)Milan-Roma di giovedì prossimo, andata dei quarti di Europa League, non sarà una sfida, ma una collisione, perché le due squadre sono lanciatissime. Quella di Stefano Pioli ci arriva sulla spinta della quinta vittoria consecutiva in campionato, quella di Daniele De Rossi dopo un derby che emotivamente vale come 5 successi normali.

Nelle ultime 11 giornate, cioè da quando DDR ha rilevato la panchina di Mourinho, a parte l’Inter dei record (31 punti), nessuno ha viaggiato alla velocità di Milan e Roma che hanno vendemmiato la stessa uva: 8 vittorie, 2 pareggi, una sconfitta, per un totale di 26 punti. Ad affratellare le sfidanti, anche la qualità di gioco, ben rappresentata dalla facilità di gol:28 per i giallorossi (2,5 a partita), solo uno in meno dell’Inter capolista; 26 per i rossoneri (2,3 a gara). Ne aveva segnati 28 anche Mou, ma in 20 match.

Tutto questo per dire che la cornice internazionale della sfida è quella giusta, perché si affrontano due delle squadre più europee del campionato. Pioli e De Rossi condividono molti dei principi che alimentano i club più ambiziosi del continente, alla ricerca di un calcio collettivo, coraggioso e dominante. La differenza è che il tecnico del Milan lo sta educando da tre anni, quello della Roma da tre mesi.