Micky il top. Classe, gol, assist: la Roma lo blinda

La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – Il matrimonio tra Henrikh Mkhitaryan e la Roma è destinato a proseguire, perché il calciatore armeno qui nella Capitale è felice, il che può semplicemente dire che sta molto bene. Probabilmente Micky sembra essere il paradigma di quello che un club vorrebbe da un giocatore. Rendimento alto, certo, ma non solo. Anche voglia di scommettere su se stesso, il che si va ad incastrare col resto.

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Dopo una stagione in prestito in giallorosso, ricca di grandi prestazioni e tanti stop causa infortunio, Mkhitaryan aveva capito che la Roma non avrebbe potuto spendere per riscattarlo dall’Arsenal, così – grazie anche all’opera del suo agente Mino Raiola – l’armeno  – si è svincolato dai Gunners e si è accasato alla Roma, accettando un contratto di un anno per 3 milioni, più bonus per gol e assist. Non solo.

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A un determinato numero di presenze–raggiunto domenica scorsa– la società avrebbe fatto scattare il rinnovo automatico, con lieto fine annesso. Tutto bene, quindi, o quasi. Detto che Raiola, per questioni legate alle commissioni ribassate legate al rinnovo di Calafiori (anch’egli suo assistito) si è un po’ immalinconito, c’è stato il rischio che anche a Mkhitaryan accadesse lo stesso, perché la proprietà ha preso tempo per formalizzare il suo rinnovo.

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Motivo? Potremmo dire d’immagine, visto che i Friedkin avrebbero gradito che fosse uno dei primi atti da ascrivere a Tiago Pinto. Morale: visto che Micky ha anche una controclausola che gli consentirebbe di andare altrove, stavolta ha deciso di prendere tempo, ma tutti a Trigoria raccontano come in realtà il prolungamento è virtualmente in cantiere.

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