Messina: «Lotito? Gli arbitri li gestisco come credo»

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La Gazzetta dello Sport (F.Ceniti) – Errore sì, interferenze no. Ci mette la faccia Domenico Messina, designatore della Can A, dopo le polemiche di Lazio-Inter. Ci mette la faccia per spiegare come mai è stata commessa una svista («il primo gol di Hernanes era da annullare per fuorigioco di Medel»), ma nello stesso tempo alza una muraglia cinese sulle considerazioni (vere e presunte) fatte nel dopo partita dai dirigenti della Lazio. Quelle in tv del d.s. Tare sono state ascoltate da tutti («Massa non era adeguato per una gara così importante, ci voleva maggiore attenzione vista l’importanza della posta in palio. Gli errori sono evidenti»), mentre il presidente Lotito si è confidato con chi gli stava attorno. Ieri la Lazio ha ammesso la sua rabbia («Era fuori di sé, per questo non è andato in sala stampa»), ma non le frasi forti dette in privato («Dipendesse da me, Massa avrebbe chiuso»). Parole che hanno fatto sobbalzare Messina e il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi. Era già pronta una presa di posizione forte a livello federale (Lotito è consigliere della Figc), ma poi la precisazione della Lazio ha evitato lo scontro.

COME NASCE UN ERRORE Messina ha messo in chiaro le cose, anche sulla scelta di Massa. Lo ha fatto ai microfoni di Radio Rai della «La politica nel pallone » su Gr Parlamento. Così il designatore: «Non ho niente da dire a Lotito. Guardo in casa mia e gestisco gli arbitri come meglio credo. Ho il dovere di non disperdere un capitale umano costruito negli anni. Sento sempre critiche, mai proposte concrete». Sugli episodi della gara, Messina ha spiegato: «Massa è il primo a essere dispiaciuto: si è concentrato sulla barriera per un eventuale fallo di mano e non ha percepito la posizione di Medel. Era convinto che non avesse influito nel gol. È stato un errore, l’unico importante della sfida, su una situazione resa difficile pure dai continui cambiamenti sul fuorigioco. Servirebbe anche per noi maggiore chiarezza». Nel corso della trasmissione si è fatto un primo bilancio della stagione e si è chiuso sulla tecnologia anti gol fantasma. «La mia è stata un’esperienza positiva, ho trovato un gruppo forte e coeso, frutto del lavoro dei miei predecessori Collina e Braschi — dice Messina — Ho cercato di trasmettere le mie filosofie, che sono lavoro e responsabilità. Non mi sono piaciute alcune situazioni: in JuveRoma si poteva fare meglio, ma chiedere che in una stagione non si verifichino errori arbitrali è come pretendere di andare sulla luna a piedi. La tecnologia? È positiva dove c’è oggettività. Se la Juve dovesse eliminare il Real non ci sarà il tempo tecnico per sperimentarla nella finale di Coppa Italia (anticipata al 20 maggio, ndr). Sarà introdotta la prossima stagione come aggiunta agli addizionali, questa è la nostra indicazione».

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