La Repubblica (M. Pinci) – La Roma fa i conti. Il Siviglia ha comunicato di non voler fare sconti sulla clausola da 30 milioni di euro che lega il colombiano Carlos Bacca al club andaluso. E allora a Trigoria, armati di calcolatrice, provano a capire se non sia più vantaggioso orientarsi su un no-me diverso. Un nome che piace tanto: quello di Edin Dzeko. E i numeri dicono che virare sul bosniaco conviene. Entrambi classe 86, entrambi in scadenza 2018. Diversi però sono le cifre: a attirare la Roma la possibilità di provare a replicare con il City quanto fece ormai due estati fa la Juventus per Tevez. Sfruttare i malumori di un attaccante reduce da una stagione poco soddisfacente e in rotta con il proprio allenatore per prenderlo a prezzo di saldo.
Dzeko ha giocato 22 gare di campionato per appena 932 minuti, con la miseria di 4 reti realizzate. Vuole andare via, ha litigato con il tecnico Pellegrini e la Roma gli piace. A Trigoria sono convinti che il cartellino si possa rilevare per non più di 18 milioni. E il contratto? Dzeko guadagnerebbe 6,5 milioni netti peri prossimi 3 anni, ma la cifra si può “spalmare” su 4 anni. In tutto, l’affare Dzeko costerebbe tra cartellino e stipendio lordo circa 50 milioni. Bacca, tra i 30 milioni della clausola e i 3,5 di stipendio per 4 anni, peserebbe per 55. Hanno già lasciato Trigoria Borriello e Balzaretti, presto si aggiungeranno Doumbia e Gervinho. In tutto, 11,7 milioni netti in meno di ingaggi a bilancio. Ma prima di accelerare per la punta bisogna cedere ancora (Ljajic).
Anche su altri ruoli intano lavora la Roma. Per la fascia il primo obiettivo è Mohamed Salah. Sabatini lo aveva in mano a gennaio e ha ripreso il filo con il Chelsea: il giocatore ha il diritto di veto sul rinnovo del prestito con la Fiorentina e a Firenze, senza Champions e senza Montella, non vuole stare. A Trigoria sono pronti a spendere per averlo: gli inglesi lo valutano 15 milioni, ma si può parlare del prestito con obbligo di riscatto.