I medici della A pronti a dar battaglia

Il Corriere Dello Sport (B.Bartolozzi) – Il protocollo sanitario dei medici di Serie A non ha trovato l’unanimità per due fattori: la circolare diffusa il 6 maggio affermava che non erano necessari esami per cominciare le attività individuali (questione diventata drammatica dopo i nuovi casi) e la reperibilità dei tamponi che differenzia da regione a regione. Alla luce dei nuovi positivi (Fiorentina e Samp) i medici richiedono tamponi, dispositivi per i follow up previsti e aggiornamenti come test salivari o sierologici. In molti guardano con preoccupazione l’insorgenza di recidive e la necessità di fare test ora è fonte di preoccupazione. Infine la questione della rappresentatività: dopo le dimissioni di Rodolfo Tavana, i medici avevano indicato all’unanimità Gianni Nanni del Bologna, ma la Lega non ha ratificato la nomina e parallelamente Lotito aveva sostenuto la candidatura del medico della Roma, Andrea Causarano, il quale però ha ribadito la sua prima scelta: Nanni.

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