La Gazzetta dello Sport – Borriello-Juve che occasione

E adesso, dopo nove squadre diverse e oltre 200 partite in serie A, viene da chiedersi: chi è Marco Borriello? Un grande attaccante incompiuto o un buon giocatore sopravvalutato? Dubbio lecito, reso ancor più calzante dalla particolare storia dell’attaccante napoletano, sempre sull’altalena da dieci anni. Il Milan l’ha cresciuto, svezzato, mollato, ripreso e infine ceduto. La Roma l’ha strappato alla Juve a suon di milioni un anno e mezzo fa per poi prestarglielo a costo di saldi. Leonardo l’aveva lanciato nel Milan “4-2 e fantasia”, però poi non se l’è portato a Parigi. Donadoni l’aveva convocato per l’Europeo del 2008, ma in Austria e Svizzera Marco non ha giocato nemmeno un minuto. Lippi l’aveva inserito nel gruppo dei 28 pre-convocati per il Mondiale del 2010, ma sull’aereo per il Sudafrica Borriello non è salito.

Alla Juve – Oggi, con l’apertura del mercato, sarà ufficiale il trasferimento di Borriello dalla Roma alla Juve: prestito oneroso di 500.000 euro e diritto di riscatto fissato a 7,5 milioni. Marco ha cinque mesi per dimostrare di meritare l’immensa fiducia che Beppe Marotta, ancor più di Antonio Conte, ripone nelle sue doti. Nel 4-3-3 di Conte il nuovo acquisto diventa innanzitutto l’alternativa a Matri. Il tecnico potrebbe anche provare a schierarli insieme in situazioni particolari. E in questo caso sarebbe Matri, che ha più facilità di corsa e già in passato a Cagliari ha giocato al fianco di una prima punta, ad allargarsi lasciando a Borriello la posizione centrale. Decisamente più difficile lo schieramento contemporaneo delle tre punte con Matri a destra, Borriello al centro e Vucinic a sinistra. La Juve sarebbe troppo sbilanciata e poi sembra impossibile che Conte rinunci alla corsa e al senso tattico di Pepe.

Il giocatore Borriello è un centravanti mancino e moderno, ha fisico, tecnica e visione di gioco ed è molto bravo in acrobazia. Dopo tanti giri in provincia (Trieste, Treviso, Empoli, Reggio Calabria) e un’esperienza poco positiva nella Sampdoria, il Milan lo cede in comproprietà al Genoa nel 2007: in rossoblù la strada di Marco incrocia quella della Juve perché la classifica cannonieri viene risolta in volata e Borriello arriva terzo dietro ai bianconeri Del Piero e Trezeguet. Il Milan in pratica lo ricompra, ma nonostante un’evidente crescita il club rossonero non ha piena fiducia in lui. Quando Roma e Juve lo cercano, Marco sceglie la capitale: a posteriori, ma forse nemmeno tanto, è un errore. Adesso che alla Juve ci arriva davvero, Borriello parte in ritardo rispetto alle altre punte che conoscono il gioco di Conte e soprattutto hanno nelle gambe sei mesi di durissimo lavoro atletico. Marco (che è già a Torino: stamattina sono in programma le visite e il primo allenamento a Vinovo; comincerà a lavorare con i nuovi compagni dopo Lecce-Juve di domenica 8) sa di avere l’ultima grande occasione della carriera e farà di tutto per non sprecarla.

L’uomo – Su una cosa non ci sono dubbi: non cambierà lo stile di vita, perché Marco ritiene di essersi sempre comportato da professionista. Del suo passato si rimprovera poco o nulla, anche perché finire sui settimanali patinati in compagnia di donne stupende è tutt’altro che un difetto o un limite. Alla Juve sono tutti convinti che l’attaccante si rivelerà un valore aggiunto importante. E pazienza se si continuerà a parlare di lui anche per le bellissime fidanzate. La storia più importante e nota è quella con Belen Rodriguez. Ma Marco ha avuto altre ragazze bellissime come Nina Senicar e l’attuale compagna Camila Morais. Ecco, il giorno che invece di preparare la galleria delle fidanzate più carine si farà quella dei gol più belli e importanti, significherà che Marco Borriello sarà davvero diventato un grande attaccante. Secondo la Juve è questione di pochi mesi.

La Gazzetta dello Sport – Giovan Battista Olivero

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