Mancini e la bandiera della discordia: la Procura indaga, rischia un turno

Il Messaggero (G. Lengua) – Il colpo di testa che ha deciso il derby, l’esultanza e i festeggiamenti a fine gara lo hanno consacrato eroe dei romanisti. Gianluca Mancini ha trascorso la domenica tra Trigoria e la famiglia, con la consapevolezza che il suo gesto a fine partita potrebbe incidere anche sul suo futuro. Aver sventolato quella bandiera sotto la Curva Sud con un grosso ratto su sfondo biancoceleste, potrebbe costargli una multa o, peggio ancora, la squalifica di una giornata.

La Procura federale ha aperto un’inchiesta. Un atto dovuto, anche se l’arbitro non avesse segnalato il gesto a referto. Un comportamento che potrebbe ricordare quello di Acerbi durante RomaInter dello scorso febbraio quando ha mostrato il dito medio verso la Curva Sud dopo aver segnato di testa. Anche all’epoca è stata aperta un’inchiesta dalla Procura, ma i nerazzurri hanno scelto di patteggiare una multa di 5000 euro.

La massima pena è la squalifica, un prezzo da pagare per essere diventato protagonista assoluto di una partita determinante per il futuro della società. I tre punti al derby, il pareggio del Bologna a Frosinone e la vittoria del Cagliari sull’Atalanta hanno avvicinato i giallorossi alla Champions.

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