La Repubblica – Alta tensione Luis Enrique: “Via se non sentirò fiducia”

«Questo gran silenzio fa quasi rumore» insegna un professionista della scena muta come Celentano. Rumoroso anche il silenzio di Luis Enrique: sempre all´attacco in campo, sceglie il catenaccio con un lungo minuto di pensieri per difendersi da chi gli chiede di spiegare cosa non abbia funzionato nella sua Roma, a Torino e negli ultimi nove mesi. «La colpa è solo mia, ho sbagliato in tutto, al cento per cento, la responsabilità di questi 50 punti è solo mia».

L´occasione per sfoderare il suo miglior sorriso sarcastico, per il tecnico, è la vigilia di Roma-Fiorentina, ultimo treno per una Champions che continua ad aspettare questa Roma ritardataria. Colpe rigettate con decisione dal dg Baldini, che alle critiche risponde alzando un muro davanti all´allenatore e al proprio operato: «Il progetto non è in ritardo, sapevamo che difficoltà avremmo incontrato, per questo i programmi erano pluriennali. E Luis ha qualità straordinariamente importanti. La proprietà ha speso 100 milioni, la società è compatta».

Una società che a breve potrebbe accogliere anche il ritorno di Peruzzi, l´uomo giusto per far sentire meno solo l´allenatore. «Sappiamo dove vogliamo arrivare – giura il dg – avremo un futuro importante». Un futuro di cui, però, Luis Enrique non sembra più convinto di voler far parte: «Ho detto che resterò 5 anni? Nel calcio mai dire mai. Ma state tranquilli, non resterò così tanto. Andarmene? Solo se mancasse la fiducia del club o dei tifosi. Vediamo dove saremo tra 5 giornate. Un allenatore si giudica solo dai risultati». Eppure l´asturiano cambia idea rapidamente: «La cosa più importante non è battere gli avversari ma essere orgogliosi di quello che facciamo» spiega, quasi riesumando il motto “mai schiavi del risultato”, sventolato mesi fa anche dai supporter romanisti. Che da qualche giorno, però, non sembrano più così compiacenti. Chissà che i tifosi spazientiti non inizino a farsi sentire oggi all´Olimpico, quando l´allenatore rischia di dover rinunciare anche a Totti, in dubbio per un´influenza gastro-intestinale. «I giocatori devono iniziare ad abituarsi alla sua assenza, non giocherà fino a cinquant´anni», il pensiero di Luis. Che al contrario sul proprio avvenire non anticipa nulla: «Ve lo dico tra 5 giornate».
La Repubblica – Matteo Pinci 

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