Lotti decisionista: «Stadi e regole, avanti tutta»

La Gazzetta dello Sport (M.Gasparotto) – Un’incursione di un’ora al convegno organizzato dalla Federcalcio «KickOff 2017» sulle tematiche del movimento. E una serie di messaggi, per sottolineare come la Figc si muova nella direzione giusta giocando di squadra per innovare ma decidendo quando è il caso, come per il calcio femminile. Intensa la mattinata di Luca Lotti, ministro dello Sport che loda la Juve per quanto ha fatto («A Cardiff per una notte, saremo tutti juventini. Anche se non tutti saranno d’accordo») ma sceglie il Milan di Sacchi («era più forte, ma lo dico come Luca»). Ha parlato di grandi eventi e di Lega, ha teso un ponte con la Federazione e con i presidenti del calcio perché «attraversiamo un momento unico con la discussione dello statuto della Lega di A, con la gestione Tavecchio che riparte e un ministero dello Sport al lavoro e una legge Melandri cui mettere mano. Insieme possiamo fare molto. E faremo entro l’anno perché non voglio lasciare la mia esperienza di Governo senza aver provato a mettere mano ai problemi. Ci sono le condizioni per lavore bene».

EVENTI E STRUTTURE – «L’Italia non può avere paura dei grandi eventi dello sport, per paura di corruzione o ruberie, che deve contrastare. Vale per il calcio ma vale per Cortina 2021, per il mondiale di pallavolo e la Ryder Cup discussa e vituperata ma sconosciuta a tanti. Un evento lascia sempre grandi eredità. Penso a Cortina, dove c’è l’occasione di riorganizzazione un territorio». Sugli stadi Lotti sottolinea «l’articolo 62 del decreto approvato in aprile e ora in discussione alle Camere: contiene principio di bancabilità che è fondamentale per realizzare nuove opere o ristrutturare le esistenti. Non solo stadi. Abbiamo ridotto i tempi burocratici e allungato i diritti di superficie. Gli altri campionati ci hanno sorpassato perché hanno investito, per questo il nostro primo punto è stato mettere le società sportive nelle condizioni di fare la stessa cosa, senza soldi dello stato ma con strumenti e certezze. Andrea Abodi sarà presidente del credito sportivo e spero possa aiutarci tutti».

I DIRITTI TV Però la Lega deve ripartire e Lotti ha ribadito: «Lo stallo è imbarazzante: il prodotto calcio ha bisogno di professionisti per essere venduto all’estero, per gestire strutture e infrastrutture. I capitali esteri? Utili, quel che conta è che chiunque abbia rispetto della storia e della tradizione del club e dei tifosi. La Legge Melandri? La posizione del ministero è discutere, vogliamo confrontarci sui criteri che portano alla suddivisione dei diritti. Il Governo è un interlocutore che ascolta e decide… Si le decisioni non si rimandano».

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