Llorente c’è, Mancini oltre il dolore. La difesa fa gli straordinari

Il Messaggero (S.Carina) – Avanti, per forza. E sempre – Mancini permettendo – con i soliti tre. Perché Kumbulla, che due giorni fa a Trigoria ha ripreso il lavoro con la squadra, non sarà pronto prima di metà dicembre e Smalling rimane un grande punto interrogativo. Mou parla del 2024 ma anche anticipasse il rientro, sarebbe difficile vederlo in campo prima di Juve-Roma (30 dicembre). E allora – a meno di ripensamenti notturni – avanti con Mancini, Liorente e Ndicka. Nonostante il Mancio non sia al meglio, ha dato la disponibilità per giocare. Mou si è preso una notte per decidere. Non vuole correre rischi. La noia al flessore che il difensore toscano si porta dietro da qualche tempo non va sottovalutata. L’alternativa in teoria ci sarebbe: Cristante arretrato ma anche Bryan non è al meglio.

La certezza ad oggi si chiama Llorente. Diego s’è riscoperto leader a sorpresa. Ad eccezione del passaggio a vuoto di Praga, nelle restanti 7 gare la Roma ha subito 4 reti, a riprova di un minimo di affidabilità del reparto che aveva iniziato la stagione come peggio non poteva (12 gol presi nelle prime 7 gare stagionali). Llorente è il perno del reparto. Il 1° per tiri bloccati. Per intenderci: sono 36 le conclusioni schermate agli avversari, più del doppio rispetto a Mancini. C’è anche per Sanches che prima però deve ritrovare un minimo di continuità fisica. Il portoghese (out in 11 delle 16 gare stagionali e appena 152 minuti in campo) dopo aver saltato anche l’Udinese per precauzione, è stato aggregato alla comitiva. E questa sera, risultato e temperatura permettendo, potrebbe ritagliarsi uno scampolo di partita.

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