“Donne di calcio”, Baldissoni: “Servono crescita e infrastrutture per il calcio femminile. Chiediamo chiarezza” – FOTO e VIDEO

Pagine Romaniste (F.Biafora) – Presso la sede dell’Istituto per il Credito Sportivo è stato presentato «Donne di Calcio», l’ebook di Alley Oop – L’altra metà del Sole. L’ebook, realizzato con il contributo dell’Istituto per il Credito Sportivo, ha la prefazione di Michele Uva, vice presidente della Uefa ed ex direttore generale della Figc. Alla presentazione hanno partecipato Andrea Abodi, presidente ICS, Mauro Baldissoni, vicepresidente esecutivo della AS Roma, Milena Bertolini, ct della Nazionale di calcio femminile, Stefano Braghin, responsabile del progetto Juventus Women, Evelina Christillin, membro europeo del consiglio Fifa, Josefa Idem, area psicologica settore giovanile Figc, Patrizia Panico, Tecnico Federale Nazionale under 15 maschile, Francesca Sanzone, Responsabile Divisione calcio femminile, Elisabet Spina, responsabile del settore femminile del Milan, Mario Cognigni, presidente della Fiorentina, ed Elisabetta Vignotto, presidente Sassuolo calcio femminile.

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Ore 11.55 – Termina l’evento.

Ore 11.45 – Prende la parola Mauro Baldissoni:

Abbiamo incominciato a occuparci di calcio femminile, perché in Assemblea federale è stato deciso giustamente di farlo, sulla spinta Uefa e Fifa. Abbiamo cominciato con le bambine Under 12. Le cose o si fanno o non si fanno e se si fanno è giusto perseguire l’eccellenza in ogni campo e avevamo deciso di dedicarci molto alla crescita delle bambine. Volevamo arrivare alla creazione della prima squadra in maniera organica. Quindi volevamo una crescita organica che fosse frutto del lavoro e delle nostre esperienze, che andavamo accumulando. Questo finché Michele Uva ci ha chiamato dicendo che voleva accelerare un po’ il lancio, la promozione e lo sviluppo del calcio femminile e per farlo aveva bisogno dell’intervento del maggior numero possibile di squadre professionistiche maschili. Quindi abbiamo dovuto un po’ accorciare i tempi e abbiamo preso in considerazione questa richiesta, ma in cambio abbiamo fatto le nostre richieste. Abbiamo detto, lo facciamo? Volentieri, anche se magari in poco tempo, siamo in grado di organizzarci e facciamo uno sforzo ma in cambio chiediamo un sostegno della Federazione, perché ci accompagni e ci consenta di avere le risposte di cui abbiamo bisogno nel momento in cui affrontiamo uno sforzo economico e organizzativo. Ci siamo associati a chi aveva cominciato prima di noi: Fiorentina, Juventus e Sassuolo, che già giocava in Serie A. Abbiamo deciso di farlo in maniera netta e chiara. Abbiamo fatto una presentazione simbolica e mediatica molto scenografica, anche soltanto per la location, la famosa scalinata di Piazza di Spagna, che ci consentiva di amplificare il messaggio e di farlo girare per il mondo attraverso la nostra comunicazione e i nostri social. Lo abbiamo fatto ulteriormente associando le ragazze ai ragazzi, li abbiamo voluti far scendere insieme mano nella mano. Era un accompagnamento ma anche un segno di non diversità. In quell’occasione abbiamo dichiarato che avremmo garantito la stessa copertura che diamo alla massima espressione del calcio non professionistico che è la nostra Under 19, la Primavera, in cui tutti i ragazzi prendono un rimborso spese ma non hanno contratti professionistici. Abbiamo continuato a declinare messaggi dello stesso tenore a partire dal nome: alcune squadre hanno scelto “women” o “ladies”. Noi siamo l’AS Roma e la declinazione è per categorie. Quindi c’è l’AS Roma Under 15, Under 17 , Under 19 e prima squadra o ragazze Under 17,Under 19 e prima squadra ma sempre AS Roma. La copertura mediatica è importante e numerosa. Siamo felici del supporto che abbiamo da Sky ma comunque Roma Tv tramette tutte le partite in casa e trasferta che non siano trasmesse da Sky, implementando in qualche modo il supporto di visibilità che riusciamo a dare al campionato. Se quella della Roma non è la partita scelta da Sky, il calcio femminile di Serie A ha almeno due partite sulla stessa piattaforma. Questo vale anche per la comunicazione social. Abbiamo aperto anche un account sui canali social che, al pari di quello che segue la prima squadra maschile, segue la squadra delle ragazze e addirittura facciamo dirette su Twitter delle partite quando la diretta delle partite su Sky non è consentita, ma noi diamo la possibilità di seguire in diretta su un comune social come Twitter, arrivando a picchi di 160mila visualizzazioni. Questo non ci sorprende perché se abbiamo le donne allo stadio a vedere le partite di calcio perché devono venire a vedere le partite di calcio della squadra maschile e non di quella femminile? I numeri provano che l’interesse e la disponibilità ci sono. Qui veniamo alla reiterazione delle richieste. Abbiamo detto che c’è bisogno di crescita e infrastrutture. Noi abbiamo fatto lo sforzo in questi anni di recuperare un’infrastruttura piccola e probabilmente idonea a questo livello di visibilità che è il Tre Fontane. In accordo con il concessionario di quella struttura abbiamo rilevato e preso in gestione l’impianto dove gioca l’Under 19 maschile e la Primavera femminile. Ma siamo un po’ in difficoltà perché continuiamo a sentire una spiacevole sensazione di incertezza per il prosieguo. Non abbiamo capito in Federazione dove va ad atterrare l’organizzazione del calcio femminile, come la Federazione continuerà ad occuparsene, come continuerà ad affrontare le tematiche dell’inquadramento di queste ragazze. Ripeto: professionismo o non professionismo è una semplificazione forse sbagliata,ma il concetto che c’è dietro è importante. Dobbaimo mettere le ragazze in condizione di fare quello che le società professionistiche richiedono. Se vogliamo perseguire l’eccellenza, perché decidiamo di occuparci di calcio femminile come di quello maschile, dobbiamo avere gli strumenti per sviluppare un prodotto di eccellenza dal punto di vista tecnico. Per farlo dobbiamo chiedere alle ragazze una disposibilità ancora maggiore e dobbiamo avere le possibilità di gestire l’inquadramento e la remunerazione, in un mondo che ormai è tutto uguale. Parlo anche del panorama internazionale. Banalizzo: ambire ad avere una giocatrice che venga da un campionato con una sruttura più evoluta e che raccoglie i successi di altre nazionali ci deve essere possibile, perché questo potrebbe aiutare a far crescere un movimento. Invece questo oggi sicuramente non è possibile, perché non siamo in condizione neanche se volessimo e non ci sono gli strumenti. Non cerchiamo risposte oggi, ma c’è bisogno di sapere quali sono i programmi che la Federazione intende portare avanti, per darci anche una chiarezza e la possibilità di continuare a investire. Ripeto, quest’anno noi stiamo facendo una cosa assolutamente non facile. Serve una struttura tecnico-organizzativa alla pari con l’Under 19, ma anche una copertura mediatica alla pari. È denaro che investiamo volentieri nella formazione delle nostre ragazzi e vogliamo sapere che tipo di sviluppo ci si può garantire“.

Ore 11.30 – Questo un estratto dell’intervento del Ct della Nazionale italiana Milena Bertolini: “Grazie all’intervento di società professionistiche come anche la Roma Femminile c’è stata una grande accelerata, ma adesso è il momento di lavorare sul calcio di base“.

Ore 11.00 – La giornata inizia con l’intervento della Christillin, che conclude il suo discorso con un curioso aneddoto su Claudio Lotito, presidente della Lazio: “Ci portava a cena fuori a conclusione di alcune riunioni e poi lasciava il conto da pagare. Prima ci invita e poi non paga (ride, ndr)”.

Ore 10.45 – Presente all’evento anche il vice presidente esecutivo della AS Roma Mauro Baldissoni.

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