Mourinho: “Non voglio andare a Torino per pareggiare, andiamo per giocare e per cercare di vincere” – VIDEO

Pagine Romaniste – Dopo le vittorie per 1-0 contro Salernitana e Cremonese, la Roma si appresta ad affrontare il primo big match della stagione, in casa della Juventus. Queste le parole del tecnico José Mourinho, alla vigilia della sfida contro i bianconeri:

Sfida attesissima domani contro la Juventus. Come ci arriva la Roma, anche alla luce degli infortuni di Wijnaldum e Zaniolo? Gli altri sono tutti disponibili? Qual è il suo parere sul sorteggio di Europa League?

La facciamo facile, la squadra che gioca domani è la stessa, con il cambio Zaniolo-Matic. Arriviamo con sei punti in due partite, che è positivo e importante. Ma arriviamo anche con la situazione infortuni, con Zaniolo e Wijnaldum che sono giocatori importanti per noi. Cambia la prospettiva durante la gara, perché una cosa è la rosa con più soluzioni, un’altra è con meno soluzioni. Quando eravamo qui per parlare delle partite contro Salernitana e Cremonese nessuno parlava dell’avversario, invece oggi la prima domanda è la Juventus. E’ una partita grande, contro una grande squadra, che vuole sicuramente vincere lo scudetto. Però è una di 38, per me giocare domani a Torino e giocare la gara 37 è esattamente lo stesso. E’ una buona partita da giocare, dipende dalla tua prospettiva. Giocare contro una squadra grande è sia difficoltà che motivazione, se la prendi sul lato motivazionale è top. Se la prendi sul lato della difficoltà dici wow, questa è difficile. Noi cerchiamo di prenderla in maniera equilibrata. Difficile sì, ma bella da giocare e vogliamo giocarla. Per quanto riguarda i sorteggi, l’Europa League è sicuramente una competizione difficile, dove ci sono squadre che devono vincere la competizione, altrimenti sarebbe un disastro, per il loro potenziale economico, sportivo e storico. Per loro la responsabilità di vincere la competizione è forte, noi andiamo passo passo. Ovviamente parliamo di un gruppo che secondo me non è facile. Il Betis ha vinto la coppa, ha un allenatore top e una squadra che gioca benissimo. E’ una squadra di alto livello. Due anni fa ho giocato contro il Ludogorets, non è una squadra facile, vince praticamente sempre il campionato in Bulgaria. Non conosco l’Helsinki, ma l’evoluzione delle squadre del nord Europa è molto visibile. E’ incredibile perché è la prima volta che gioco in Finlandia, con piacere, curiosità e rispetto. Purtroppo è un altro campo di plastica, ma sappiamo che può succedere. Spero che avremo fortuna di giocare lì presto e non a novembre, perché sarebbe doppiamente duro.

E’ una partita che sente più delle altre? In passato è stato beccato più volte dai tifosi della Juventus… 

No. E’ lo sport, non voglio fare di questo più di quello che è. Per me ogni partita è uguale, le vigilie sono uguali e le routine anche. Non cambia assolutamente niente. Come dicevo prima, giocare contro una squadra top da motivazione top, ma non cambia niente. Andare a Torino a giocare contro la Juventus l’ho fatto tante volte, ma non c’è connessione con il passato né con il futuro, è una gara isolata.

Domani sarà una partita particolare per Paulo Dybala. Che consiglio si sente di dargli?

Nessuno. Dipende dalla personalità individuale. Per alcuni giocatori tornare a casa è niente, per altri è difficile, per alcuni 50-50. Per quanto riguarda Paulo non lo so. Ha la faccia di un bambino ma non lo è. E’ un ragazzo con tanta esperienza, parliamo di come vogliamo giocare e di quello che ci aspettiamo da lui in quanto giocatore della squadra, ma il controllo delle sue emozioni dipende da lui. Da un punto di vista esterno, per come ha lavorato questi giorni, non ho visto niente di diverso, mi aspetto faccia una partita normale, magari con più emozione prima o dopo.

A che livello di forma è Dybala? 

Per me sta molto bene. Non mi aspettavo di più in questo momento. Negli ultimi due anni ha avuto qualche infortunio, ha avuto poca continuità. Jon ha iniziato la pre-season come gli altri che hanno avuto quasi due mesi di lavoro e ha lavorato da solo, con il personal trainer. E’ arrivato tardi, ma per me sta benissimo. Magari non ha 90 minuti. Principalmente si gioca all’Olimpico, dove è come correre su una spiaggia in Portogallo con tanta sabbia, è difficile. Ma lo vedo bene, ha buona disposizione, mette le sue qualità al servizio della squadra, sono contento e non mi aspettavo di più. Non sarei potuto essere più contento con Paulo.

La Roma ha una pessima tradizione allo Stadium. C’è un aspetto psicologico che va curato prima di certe partite?

Si deve pensare prima di tutto che ogni partita sia isolata. Questa Juve-Roma non ha niente in comune con l’ultima, né con la prossima. E’ un esempio isolato, domani inizia alle 18.30 e finisce alle 20.30, ma non ci sono connessioni con quello che è successo nel passato e quello che succederà nel futuro. Dal punto di vista psicologico possiamo preparare la squadra al meglio possibile, ma lo facciamo sempre. Non ci siamo preparati di più rispetto alla Cremonese, cerchiamo di fare una partita normale. Per me è lo stesso e cerco di trasmettere questa normalità anche ai giocatori. Andiamo a giocare contro una squadra di qualità, con tranquillità e fiducia. Siamo cresciuti da quando siamo insieme, siamo preparati. Abbiamo lavorato bene per quelle che sono le nostre possibilità, con poco tempo dopo la partita contro la Cremonese, ma sappiamo quello che vogliamo fare, i giocatori sanno già chi gioca da due giorni e anche voi, non c’è grande storia. Andiamo lì a cercare di vincere.

Si affrontano due squadre che hanno subìto 0 gol. Secondo lei la partita sarà tra grandi attacchi o grandi difese?

Tra grandi squadre. Il mondo del calcio continua a sbagliare, dicono che le squadre che subiscono pochi gol facciano un bel gioco difensivo, invece che un bel gioco di squadra. Le squadre che subiscono pochi gol non difendono bene, ma sono forti. Non facciamo di questo una cosa troppo grande, perché veniamo da due partite. Non siamo perfetti, né significa che lo saremo domani, potrebbe finire 0-0 come 4-4. Le squadre stabili che non subiscono tanti gol sono quelle forti.

Ha già capito quale percorso sta intraprendendo la Roma quest’anno?

L’anno scorso siamo andati a Torino e abbiamo giocato per vincere. Abbiamo giocato bene, abbiamo perso e ovviamente non ero soddisfatto del risultato ma lo ero dell’atteggiamento. Oggi, un anno dopo, mi aspetto un atteggiamento uguale o ancora meglio. Mi aspetto una squadra fiduciosa che cerchi di vincere la partita. Magari la perde. Io non voglio andare a pareggiare, andiamo a cercare di vincere. Poi se perdiamo, perdiamo.

Chi è il rigorista per domani?

Se ci sarà domani abbiamo deciso chi lo tirerà, ma non è una decisone per tutta la stagione. Dipende dalle nostre analisi dei rigoristi, prendiamo la decisione prima della partita. Non dirò chi è altrimenti Perin e Szczesny possono guardare come li tirano, invece così sono 4-5 i potenziali. Dybala? Magari tira diversamente.

Felix sarà convocato?

No. Esiste una possibilità altissima che possa essere trasferito e non vogliamo rischiare. Lui non sarebbe disponibile mentalmente per prendere rischi, per questa ragione domani non sarà convocato.

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