L’ironia di Totti sui 25 anni a Trigoria: «I tifosi si saranno stancati di vedermi»

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Il Messaggero (A.Angeloni) – La giornata comincia con un’acrobazia di Federico Ricci e termina con la presentazione della squadra nella piazza principale di Pinzolo. Federico delizia il pubblico presente nella tribunetta della Pineta con un gol segnato – durante la partitella del mattino – con il gesto dello “scorpione”, che in passato ha reso famoso il portiere colombiano René Higuita, che in quel modo parava ma non faceva gol. Corpo in avanti come se si dovesse colpire di testa in tuffo, invece il pallone viene spedito in rete con un tacco in volo. Tutto molto bello, il pubblico ha fragorosamente apprezzato.

LA SERATA – La sera poi, il bagno di folla con i tifosi. Nella piazza del Municipio di Pinzolo è andata in scena la presentazione della squadra. Era prevedibile l’accoglienza esplosiva per tutti, specie per Francesco Totti, seduto accanto a Spalletti sul palco tutto giallorosso. Arriva il dg Baldissoni, accolto con un «ah laziale» da uno del pubblico, e lui subito pronto con la risposta, «tu e tutta la palazzina tua». Ma i circa mille della piazza di Pinzolo chiamano il capitano e il tecnico. Che ringrazia ironicamente il mitologico parroco, Don Benito, che fa suonare le campane “insopportabili” per i giocatori. «Ci dà la sveglia. La Roma? Il richiamo è stato forte, ci siamo presi le nostre responsabilità», ribadisce Lucio. Totti viene messo in mezzo per comprare una maglia della Roma per beneficenza, come lo scorso anno. «Stavolta la paga la società: prima fanno il mercato e poi pagano la maglia», precisa Checco. Ma stavolta all’asta non va una maglia ma una racchetta autografata da Totti e Federer. Francesco si presta per le offerte (20 mila euro alla fine offerti dalla squadra, lo scorso anno ne ha sborsati 10 mila solo Totti, ndi), del resto è la sua festa: venticinque anni con la Roma. «I tifosi si saranno anche stancati di vedermi. Per me è un anno particolare, me lo voglio godere. Voglio ottenere quello che da tanto non riusciamo a vincere…». Applausi. Ma non si dice.

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