Il Messaggero (A.Angeloni) – Nessun sogno infranto, perché i sogni non ci sono, i grandi obiettivi nemmeno. Mou riporta tutti sul filo dell’equilibrio, la sconfitta di Verona gli dà fastidio ma non vuole che qualcuno dica che fosse inaspettata. La Roma è in costruzione, incompleta: “Non siamo al livello delle altre. Io mi sono esaltato solo una volta, al gol nel finale contro il Sassuolo. Una in due mesi. Ci vuole equilibrio, abbiamo tanto da lavorare. Non metteteci nello stesso gruppo di squadre che hanno finito la stagione con quindici o venti punti di più di noi. Lasciateci tranquilli. Non siamo candidati a niente, solo a vincere la prossima partita“.
Mou fa da schermo, la squadra è stata adeguatamente rimproverata per l’atteggiamento sbagliato a Verona ma davanti alle telecamere c’è il richiamo all’equilibrio, perché non è successo nulla. “Non trasformiamo la tristezza in depressione, ma in motivazione. Facciamo la nostra strada che è fatta di tranquillità e ambizione“. L’Udinese stasera, domenica la Lazio. Sa perfettamente che si deve ripartire da Verona: “Segnare due gol in trasferta e perdere non è possibile. Quella partita la devi vincere, al massimo finisce pari. Io non devo lasciare la gente diventare euforica per tre vittoria o depressa per una sconfitta“.
Qualche giocatore stasera è acciaccato (Abraham), altri devono fare gli straordinari e c’è anche chi non ce la fa (Vina). I cinque cambi, lo ha detto spesso il tecnico, aiutano, perché i calciatori subentrando possono fare un riposo attivo, con un minutaggio inferiore. L’ideale stasera è poter rinunciare presto a chi ha sempre giocato o quasi, come Cristante e Veretout o lo stesso Mancini, che serviranno freschi e lucidi per il derby. La Roma non può fallire contro l’Udinese, sia perché arriva da un’altra sconfitta, sia per non giocare il derby con il morale troppo baso. Si deve cercare di trovare quell’equilibrio che qui è sempre difficile da trovare.