Le reazioni discordanti di Beretta ed Abete alle sentenze di Calciopoli

Maurizio Beretta e Giancarlo Abete, rispettivamente presidenti di Lega e Federcalcio, parlano delle sentenze del processo Calciopoli e degli effetti che potrebbero comportare, dimostrando però di avere pareri discordanti. Queste le parole di Beretta:
Alla luce dell’importanza economica delle imprese del calcio, è giusto allinearle a quelle di tutti gli altri settori economici: quindi è giusto che gli effetti sulle cariche dirigenziali avvengano solo a fronte di sentenze passate in giudicato“.
Secondo il presidente della Lega, quindi, dovrebbero valere come effettive solo le condanne in tero grado. Diverso, invece, il pensiero di Giancarlo Abete, secondo cui basta anche la condanna in primo grado, in relazione all’articolo 22 delle NOIF (Norme Organizzative Interne Federali). Queste le sue dichiarazioni:
L’articolo 22 della Noif ha una applicazione automatica: non c’è bisogno di una delibera della Figc ma è bastata una comunicazione firmata dal segretario Antonio Di Sebastiano, una presa d’atto della sospensione automatica collegata alla norma sui requisiti di onorabilità

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