Le ragioni di Baldini: per il bene del club…

In una stagione piena di negatività, con l’esonero di Eusebio Di Francesco, le possibilità di qualificazione in Champions ridotte al lumicino, il derby di ritorno perso 3-0, le dimissioni dell’ex direttore sportivo Monchi e l’addio di Daniele De Rossi, la Roma ha centrato il record di essere la prima squadra ad essere contestata all’estero: lo striscione contro Baldini apre una nuova frontiera. Il toscano non vuole parlare. Da tempo ha scelto la strada del silenzio, anzi dell’oblio: dal lontano 5 giugno 2013, quando si dimise dal ruolo di amministratore delegato della Roma. In questi sei anni, zero interviste. Il dirigente ha lavorato al Tottenham fino alla primavera del 2016 ed è poi rientrato nell’orbita della Roma nell’estate 2016, come consulente del presidente Pallotta. Baldini è convinto che la linea seguita sia stata corretta e che rientri nelle prerogative di un club fare scelte scomode, anche con i «totem». Lo sostiene in privato, ma non vuole dirlo in pubblico. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.

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