Lazio-Roma per la svolta

Il Tempo (T. Carmellini) – Senza pronostico, come sempre. Il derby è qui con tutte le sue ansie, paure e ambizioni, pronto a cambiare se non a condizionare, la stagione di una tra Roma e Lazio: difficilmente di entrambe.E come sempre si parte senza una favorita, perché l’esperienza insegna che raramente, per non dire mai, vince la squadra che ci arriva meglio. Così il “gioco” della vigilia è il solito e improbabile “ciapa no“, con le due romane che fanno il consueto “pianto preventivo” dietro al quale si nasconde la voglia di vincerlo, di svoltare, di far male ai rivali di sempre, ma soprattutto di non perderlo questo derby.

Partiamo dalla Lazio che gioca in casa e che arriva alla stracittadina dopo l’incolore pareggio contro il Torino. Sarri ha giocato in anticipo in chiave derby, mettendo in campo tante riserve (per risparmiare in vista della Roma? Chissà) e già nell’immediato dopo gara è iniziato il “lamento” collettivo sull’evidente ritardo della squadra che con il nuovo tecnico deve ancora trovare gioco e automatismi:

Nemmeno il tempo di godersi il ritorno alla vittoria in casa contro una buona Udinese e giù a rimarcare sul rosso a Pellegrini che terrà fuori il capitano giallorosso dalla sfida di oggi. E allora via: era il giocatore “centrale”, attorno al quale ruota la squadra, quello in condizioni migliori e così sia. Come se la squadra di Mourinho si ritrovasse quarta in classifica con il vento in poppa “solo” grazie a Pellegrini.

Anche qui non è esatto: tralasciando l’ingenuità commessa da un giocatore della sua esperienza alla vigilia di una partita così importante. Insomma Lazio e Roma hanno trascorso gli ultimi giorni (fortunatamente pochi stavolta visto il turno infrasettimanale) a lamentarsi in modo quantomai scaramantico. Perché è innegabile che un successo in quella tornata ad essere potrebbe cambiare molto se non tutto. 

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