Laziali e romanisti uniti: “O tutti o nessuno”

Corriere della Sera (M. Calabresi) – Nei gruppi whatsapp dei tifosi di Roma e Lazio se ne parla da giorni: prima porte chiuse, poi mille spettatori, poi la possibilità di aprire lo stadio al 25% della capienza, poi di nuovo i mille. La posizione della curva Sud e della curva Nord è una: “Allo stadio in mille? No, grazie, o tutti o nessuno“. Un blocco monolitico, aspettando l’ok per tornare in gruppo. “Siamo in un momento storico particolare, ne siamo chiaramente consapevoli, ma a queste condizioni non entreremoha commentato Franco Constantino, uno dei leader degli Ultras della Lazio. Mentre negli uffici di Trigoria e Formello si è lavorato alle soluzioni per “eleggere” i mille per Roma-Juventus di domenica e Lazio-Inter del 4 ottobre, il cuore del tifo non rinnega il proprio essere un’unica entità: il gruppo oltre il singolo. Lo faranno, appena possibile, anche i tifosi della Roma, anche loro compatti nel non fare figli e figliastri tra chi potrà entrare e chi no, considerando che gli abbonati giallorossi sono 20 mila, molti dei quali della curva Sud, e che per vedere la partita dovrebbero eventualmente allargarsi in altri settori. “Il sacrificio è enorme, ma la salute viene prima di tutto. La posizione della curva? Rispettabilissima e comprensibile: durante Roma-Real di Champions mi trovai nello stadio a porte chiuse per allestire la coreografia da lasciare in tribuna Tevere. Mi fu data la possibilità di restare dentro, ma decisi di uscire per non avere privilegi nei confronti dei tifosi come me” dice Fabrizio Grassetti, presidente dell’Unione Tifosi Romanisti.

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