La Roma valuterà se multare Schick. Monchi ha già parlato con l’attaccante

Prima se la prende via social con chi ha tradotto – a suo dire erroneamente – le dichiarazioni che ha rilasciato a un giornale del suo paese, poi però cancella il messaggio e non smentisce il contenuto dell’intervista. In attesa di vederlo in pianta stabile nella Roma, Patrik Schick fa discutere più che altro per quello che combina fuori dal campo. Le parole dell’ex attaccante della Sampdoria al magazine ceco ‘Reporter’, in cui confessa apertamente di puntare a cambiare aria nel giro di un paio di stagioni, non sono piaciute all’ambiente giallorosso e hanno fatto storcere la bocca anche dentro Trigoria. Il ds Monchi, che è volato a Boston da Pallotta per fare il punto della situazione, ha già parlato col ragazzo, e nei prossimi giorni lo farà anche Di Francesco. A finire sotto la lente d’ingrandimento, in particolare, è il passaggio in cui Schick affronta il discorso legato allo stipendio e al futuro professionale.

Nel magazine si sottolinea come il giocatore guadagni adesso circa cinque volte più che a Genova, ma nonostante questo i soldi continuano ad essere in cima ai suoi pensieri: “Li prendo come motivazione e spero tra un paio di anni di spostarmi ancora più su, dove logicamente sarò ancora meglio pagato. Queste motivazioni mi hanno sempre molto aiutato per quanto riguarda la prestazione“. Insomma, la Roma come trampolino di lancio, ma per dove? “Buona domanda, di molto più su non ci si può più spostare. Ma comunque un paio di squadre rimangono…” aggiunge sorridendo, per poi chiarire meglio: “Ma lo sapete, diciamo Real Madrid, Barcellona o Manchester United“. Non il massimo per le orecchie dei tifosi che finora lo hanno visto in campo per appena 17 minuti per colpa di una serie di acciacchi fisici. Schick ha quindi provato a prendere le distanze dalla cosa polemizzando con la traduzione (“chi l’ha fatta non capisce un c… di ceco“), ma poi ha ingranato la retromarcia cancellando il messaggio pubblicato su Instagram. La versione letterale peraltro e’ stata fatta anche dalla Roma che adesso valuterà se multare il giocatore. Di certo gli verrà consigliata una maggiore cautela nel rapporto coi media per evitare in futuro altri scivoloni del genere. Da Schick d’altronde tutti si aspettano grandi cose visto il prezzo del suo cartellino (42 milioni di euro), ma il diretto interessato sembra voler seguire il consiglio che gli ha dato Kolarov nello spogliatoio: “Mi ha preso da parte e mi ha detto ‘non stressarti, scenderai in campo sano e sarà tutto a posto. Non pensare al fatto che sei costato così tanti soldi, li volevano dare, quindi li hanno dati“. Un po’ meno (circa 30 milioni) aveva messo sul piatto la Juventus, prima di far saltare la trattativa a visite mediche gia’ concluse. “Ero stato chiamato da Nedved e tutto sembrava bellissimo. Non vedevo l’ora. A giugno mi sentivo un giocatore della Juve ma in realtà non lo ero – ricorda Schick -. Le visite? Sapevo che non era niente di serio, un’infiammazione cardiaca già passata, stavo bene ma a loro non importava più di me. E quando ho firmato per la Roma ho provato un grande sollievo perché potevo concentrarmi solamente sul calcio“.

ANSA

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