La Roma rischia con il Cagliari, poi ci pensa capitan Pellegrini

Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Solo a fine campionato, probabilmente, la Roma capirà la pesantezza dei tre punti strappati al miglior Cagliari della stagione, al termine di una partita bruttina nel primo e emozionante nel secondo. Joao Sacramento, il vice dello squalificato Mourinho, festeggia la sua prima volta con una vittoria che lascia la Roma al quarto posto, in attesa del big match di domenica sera contro il Milan.

È sembrato che lo Special One, in tribuna ma con auricolare, sia intervenuto parecchio sulla gestione della gara ma di sicuro Sacramento è un ottimo allievo: ad esempio si è fatto ammonire anche lui per proteste dall’arbitro Pezzuto e ha vissuto la partita da bordo campo con intensità degna del maestro.

Non è stata una partita facile per la Roma, anche perché Mazzarri ha dato fondo alla sua esperienza decennale di partite difensive ma sempre con l’intenzione di far male in contropiede. Non solo il Cagliari è andato in vantaggio con Pavoletti (non segnava dal 9 maggio scorso), grazie a una paperissima di Viña, ma sempre con il suo centravanti ha avuto due grandi occasioni per segnare ancora: la prima l’ha sbagliata lui, scivolando al momento del tiro, la seconda è stata neutralizzata da un miracolo di Rui Patricio. Senza Nandez e Strootman, il Cagliari ha fatto il 100% di quello che poteva, però non è bastato per trovare almeno un punto.

Questo non significa che la Roma non abbia meritato la vittoria, perché i giallorossi hanno avuto molte occasioni da gol. Come è capitato spesso in questa stagione, il trascinatore è stato Lorenzo Pellegrini che ha segnato il 2-1 con una bellissima punizione, servito da calcio d’angolo il pallone a Ibañez per l’1-1 e colpito una clamorosa traversa quando la Roma era ancora in svantaggio. Pellegrini, tra campionato e Conference League, è già arrivato all’ottavo gol in 14 presenze. Cifre da centravanti che nascondono l’ eclisse di Abraham, che in campionato non segna dal 23 settembre (1-0 all’Udinese).

Un ruolo importante, però, lo ha avuto anche il classe 2003 Felix Afena-Gyan, centravanti ghanese della Primavera, che Sacramento/Mou ha mandato in campo al 12’ st e ha cambiato con la sua vivacità l’andamento della gara. È un altro segnale della rivoluzione che lo Special One ha deciso di iniziare dopo l’1-6 contro il Bodø. Ieri è entrato il ragazzino e non Shomurodov, mentre Mayoral non è stato nemmeno convocato. Mou ha rischiato, togliendo un difensore, e la scelta è stata azzeccata. Chissà se verrà messo in discussione anche il 4-2-3-1.

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