La Roma aspetta il risveglio di Salah

Corriere Dello Sport (G.D’Ubaldo) – La Roma aspetta Salah. L’egiziano da quando è tornato dalla Coppa d’Africa non è riuscito a ritrovare il rendimento del girone di andata. Otto reti al suo attivo nella prima parte del campionato (addirittura nelle prime dodici partite), solo due nel ritorno. Si avvicina il derby, partita fondamentale per la Roma. C’è bisogno del miglior Salah. E’ il giocatore più temuto dalla Lazio e quello che non è riuscito mai a incidere. Contro la squadra biancoceleste ha quattro precedenti, due vittorie e due pareggi, ma non ha mai segnato e nei tre precedenti con la maglia della Roma è sempre stato sostituito. Spalletti spera che si sblocchi e prepara la partita sulle sue accelerazioni. Ma finora la Lazio non porta fortuna all’egiziano. A pochi giorni dal derby di andata in campionato Momo si infortunò alla caviglia in uno scontro con Vermaelen in allenamento. Fuori nel derby e rientro nell’ultime due gare del 2016, prima di partire per la Coppa d’Africa. Maledetta caviglia, la stessa che si infortunò anche l’anno precedente. Era l’8 novembre 2016, Garcia ancora in panchina e un altro derby da dimenticare. Durante l’incontro un duro intervento alla caviglia destra di Lulic lo tolse di scena per più di un mese, fino al 13 dicembre, facendo addirittura temere una frattura. Anche in quella occasione il suo ritorno in campo non fu facile. Salah ritrovò la via del gol solo il 2 febbraio, quasi due mesi dopo il suo rientro. I tifosi della Roma se la presero con Lulic, autore del duro intervento che mise fuori gioco l’attaccante. Fu la prima sostituzione delle tre in tre derby. Le altre due le decise Spalletti, entrambe per scelta tecnica.

RITROVARSI – La sindrome da derby evidentemente sembra condizionare l’egiziano. Il tecnico cerca di motivarlo in vista di questa partita. Insieme con Dzeko avrà il compito di andare in cerca di quei gol che servono per tentare l’impresa. L’egiziano è la spalla perfetta del centravanti, è Momo la principale fonte di assist per il numero nove. Da quando è tornato dalla Coppa d’Africa ha perso lo smalto dell’inizio di campionato. Un giocatore con la sua velocità è penalizzato dai campi pesanti. Ora dovrebbe cominciare la sua primavera. Con quel derby che arriva per sfatare il tabù. Mai segnato alla Lazio, neppure con la maglia della Fiorentina. Ma nella stracittadina il gol ha un sapore speciale e Salah si chiede ancora l’effetto che fa.

LE QUALITÀSpalletti lo ha trovato a Roma, quando è arrivato a metà stagione dello scorso anno. Ha studiato il modo di esaltare le sue qualità: prima nel tridente, poi facendolo giocare alle spalle di Dzeko. Salah ha una grande qualità: il controllo del pallone in corsa, con il quale disorienta i difensori avversari. Il dribbling non si basa sulle finte, ma sullo strappo con il quale si perde i difensori avversari. Nella gara di andata Inzaghi riuscì a imbrigliarlo con il raddoppio di marcatura, alla quale si è affidato spesso. Salah manda in tilt i meccanismi difensivi con le sue accelerazioni. La facilità nel saltare l’avversario e l’abilità nei movimenti senza palla portano spesso Salah dentro l’area di rigore, mentre difficilmente prova la conclusione da lontano. Al tiro ci va attraverso il dribbling solitario o con le triangolazioni strette con i compagni. Nelle ultime partite si è concesso troppe pause, ha saltato meno l’uomo, è stato meno efficace sotto porta, a causa anche della sfortuna e qualche palo di troppo. E’ orgoglioso e determinato e questo tabù con la Lazio lo infastidisce. Martedì potrebbe essere la sua partita. Davanti alla curva che torna a riempirsi proprio in occasione del derby.

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