La nuova Inter si muove. Avanti su Conti-Rüdiger

La Gazzetta dello Sport (L.Taidelli) – A giorni Luciano Spalletti diventerà il nuovo allenatore dell’Inter. La priorità sarà disintossicarsi dalle tensioni romane che hanno prosciugato un uomo che vive tutto con grande franchezza e intensità e concentrarsi su cosa serve alla rosa nerazzurra. Tanto che oggi potrebbe esserci una conference call tra il tecnico, Ausilio e Sabatini. Premesso che Luciano e Walter a Roma hanno sviluppato un’ottima intesa lavorativa, come tutti i grandi il tecnico ha un suo modulo preferito tra il 4-2-3-1 e il 4-3-3 , ma non è un fondamentalista. Si adegua cioè al materiale a disposizione. Il problema è che quella interista è una rosa in gran parte da rifare e svalutata dopo una stagione imbarazzante. Una delle chiavi per Spalletti a meno di sorprese da non escludere con Sabatini sono le fasce. In tutte le sue squadre il 58 enne di Certaldo ha puntato su un esterno offensivo molto rapido (l’ultimo, Salah). In quest’ottica vorrebbe trattenere Perisic, che invece a meno di ribaltoni verrà scarificato per il fairplay finanziario. Il croato gli sarebbe più utile del pur tattico Candreva. Nel mirino dell’Inter ci sono James Rodriguez, Di Maria, Bernardeschi e Berardi. Spalletti li stima, ma vede il talento del Sassuolo più come falso nueve che largo in un tridente. Anche il viola non è di facile collocazione tattica. A Firenze ha reso di più da seconda punta o da trequartista. Ruolo che però, soprattutto se puntasse sulla difesa a tre, per Spalletti necessita di spada più che di fioretto. Vuole insomma uno che aggredisca il regista avversario e abbia tiro più che un rifinitore puro. In rosa con questa caratteristiche ci sono pur sempre Brozovic e Joao Mario. Ma il croato è un altro in uscita anche perché può garantire una bella plusvalenza (come Banega) e il portoghese andrà rivitalizzato dopo un’annata sull’altalena.

CENTROCAMPO – Tante variabili pure in mezzo al campo. Se giocasse a tre, Spalletti a protezione della difesa potrebbe preferire un cagnaccio alla Medel a un Gagliardini che pure stima molto ma che deve ancora inquadrare. Il suo sogno sarebbe portare a Milano Strootman, che però ha appena rinnovato. Anche se la firma fino al 2022 non uccide per forza tutte le speranze. Nel mirino ci sono pure Tolisso, interno «interventista» e Krychowiak, quell’uomo d’ordine che in nerazzurro manca da anni.

DIFESA E TERZINI – Anche quello del terzino sinistro è storicamente un tallone d’Achille. Piaceva il romanista Emerson, che però starà fuori fino ad ottobre per la rottura del crociato. Sabatini e Ausilio lavorano su Dalbert del Nizza. Dai laterali bassi potrebbe addirittura dipendere il modulo. Quest’anno l’unico affidabile è stato D’Ambrosio. Spalletti stravede per Conti, che però è esploso a Bergamo giocando a destra sulla linea dei centrocampisti. Più classici per la difesa a quattro sono invece Darmian e Vrsaljko. Per una linea a tre servono almeno due centrali di spessore, visto che Murillo andrà via e Medel piace di più in mediana. Rudiger è perfetto anche per la sua duttilità, avendo giocato a destra nei tre ma pure terzino. Se la Roma anche i giallorossi devono fare cassa entro giugno cedesse il tedesco difficilmente lascerebbe partire pure Manolas. Da valutare la situazione di De Vrij, mentre Pepe non convince, Rodrigo Caio dovrebbe adattarsi al nostro calcio e Lindelof pare ormai a un passo dal Manchester United.

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