La lezione è servita

AS Roma Match Program (Tiziano Riccardi) – La via la indica Paulo Fonseca, ripartendo dalle dichiarazioni nel post gara di Roma-Wolfsberger 2-2: “Per me non è semplice accettare questo risultato. Non mi è piaciuta la nostra partita. Abbiamo raggiunto il principale obiettivo, la qualificazione, ma non abbiamo fatto una buona prestazione. Era importante vincere oggi, però non siamo scesi in campo con lo spirito giusto. Ora testa alla Spal”. In sostanza, voltare pagina subito facendo tesoro degli errori commessi nel match di Europa League contro la squadra austriaca, già eliminata da ogni discorso prima ancora di scendere sul terreno di gioco dell’Olimpico. Il rammarico principale è non aver vinto un incontro alla portata, potendo sfruttare il contemporaneo passo falso del Borussia Moenchengladbach contro l’Istanbul Basaksehir. Alla fine, il primo posto se lo sono preso i turchi, nonostante i sette gol segnati dai giallorossi tra andata e ritorno alla stessa squadra di Okan Buruk. Di buono, resta la qualificazione ai sedicesimi di finale. Che, comunque, non è poco. E non è elemento da sottovalutare, né da prendere per buono o come già assodato. Perché la storia recente dei tornei continentali insegna altro, almeno alle formazioni della Serie A. Il dato oggettivo è questo: Roma e Juventus sono le uniche due squadre italiane (di quelle che hanno partecipato alle coppe) ad aver ottenuto la quinta qualificazione di fila al turno successivo di una competizione europea, superando il girone eliminatorio. La Roma, dal 2015, è andata tre volte avanti in Champions e due in Europa League (delle due, è compresa l’ultima datata 2019). La Juventus, dal canto suo, vanta un curriculum ancora migliore dei giallorossi avendo superato sempre il gruppo di Champions, cinque volte su cinque. Il Napoli, ad esempio, prendendo a parametro il periodo in questione degli ultimi quattro anni, nelle edizioni 2017-2018 e 2018-2019 della Champions League, non è riuscita a superare il raggruppamento vedendosi declassare in Europa League in entrambi i casi. Altro caso, l’Inter. Nel 2016-2017 esce dal girone di Europa League non riuscendo ad avere la meglio su Sparta Praga, Hapoel Beer Sheva e Southampton. Nel 2018-2019 non supera quello di Champions a dispetto di Barcellona, Tottenham e PSV fallendo l’aggancio agli ottavi proprio nell’ultima sfida interna contro gli olandesi già eliminati. Storia simile in questa stagione con Antonio Conte alla guida, che non è riuscito ad aver la meglio su Barcellona, Borussia Dortmund e Slavia Praga. Fallendo il “match point” contro il Barcellona a San Siro, potendo affrontare i catalani già sicuri del pass alla fase successiva. Capitolo Lazio. I biancocelesti – dal 2015 – non hanno avuto una partecipazione assidua alle competizioni internazionali, per non parlare della Champions che non la vive dal 2007-2008. Più di dodici anni. Nel 2015, dopo essere stata eliminata nel play off di Champions ad opera del Bayer Leverkusen dell’ex romanista Rudi Voeller, esce agli ottavi di finale di Europa League per mano dello Sparta Praga. Nel 2016-2017 marca visita in Europa, nel 2017-2018 – la stagione della semifinale di Champions ottenuta dalla Roma – arriva fino ai quarti di Europa League, però trova sulla sua strada il Salisburgo, venendo eliminata proprio a distanza di due giorni dall’impresa romanista con il Barcellona. Nel 2018-2019 non va oltre i sedicesimi di Europa League, piegandosi davanti al Siviglia. Arrivando alla stagione in corso, quella che in campionato sta riservando loro delle soddisfazioni (terza in classifica, a più quattro sulla Roma, dopo sette vittorie consecutive e il centravanti di riferimento con più gol che partite), non supera il girone di Europa League piazzandosi terza alle spalle di Celtic e Cluj. A buon bisogno, anche peggiore il rendimento continentale del Milan. I rossoneri giocano l’Europa League nel 2017-2018 (ottavi di finale contro l’Arsenal) e escono dal girone nel 2018-2019 con Betis, Olympiacos e Dudelange. Sempre in tema Europa League, l’ultima performance della Fiorentina risale al 2016-2017 (eliminata nei sedicesimi dal Borussia Moenchengladbach). Il Sassuolo ha avuto una sola parentesi in Europa League, nel 2016-2017 (non oltre la fase a gironi). Così come il Torino, che si è fermato al play off di Europa League in estate con il Wolverhampton. Delle squadre italiane di recente impegnate oltre i confini nazionali, chiude il cerchio l’Atalanta. In Europa League, viene eliminata nei sedicesimi dal Borussia Dortmund (2017-2018) e la stagione successiva si impantana al play off con il Copenaghen. Oggi è alla prima recita in Champions League della sua storia, avendo pure passato il girone dopo il 3-0 in terra ucraina allo Shakhtar Donetsk. Già, lo Shakhtar, che non è più la squadra affascinante e vincente che aveva plasmato Fonseca. Perché ora il portoghese allena la Roma: “Voglio vincere un titolo in questa società. Ma cambiando atteggiamento, giocando come contro il Wolfsberger non si arriva in fondo alla competizione”. La lezione è servita. In tutti i sensi.

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