La legge del tre. La sfida con l’Udinese è una miniera di gol. Dzeko, ricordi?

Quasi tre gol a partita di media, di certo mai meno di due. Se c’è un dato che incoraggia la rimonta della Roma verso la Champions, è proprio questo. Sabato arriva l’Udinese, di solito la Roma all’Olimpico ci va a nozze. O, almeno, così succede da nove anni a questa parte, in cui i giallorossi hanno centrato otto vittorie su nove, perdendo solo una volta, con Zdenek Zeman in quel clamoroso 3-2 del 28 ottobre 2012, quando la doppietta iniziale di Lamela venne poi vanificata dal gol di Domizzi e le due reti di Di Natale (di cui quella decisiva all’89’). Tipico copione zemaniano, l’eccezione che conferma la regola verrebbe da dire. Già, perché per il resto la Roma negli ultimi nove anni ha raccolto solo successi. E, appunto, segnato caterve di gol, esattamente 26, ad una media di 2,9 a partita (subendone invece 11, la media è di 1,22). Per continuare sulla scia di quanto fatto, portando la serie in doppia cifra, la Roma ora ha assoluto bisogno che si sblocchi Edin Dzeko. Il centravanti bosniaco, infatti, in casa non segna oramai dal 28 aprile 2018, Roma-Chievo 4-1. Quasi un anno, roba da non crederci. Da quel giorno, Dzeko è sceso in campo altre 12 volte all’Olimpico, restando sempre a secco. Adesso però arriva l’Udinese ed allora potrebbe essere tutto diverso. Già, perché contro i friulani il bosniaco ha giocato finora sei volte, segnando in tre occasioni, di cui due proprio nelle tre sfide casalinghe, quelle giocate nello stadio amico. Insomma, contro i bianconeri Edin ha una certa confidenza con il gol, compreso quello segnato il 20 agosto del 2016, nel 4-0 che ha inaugurato la sua stagione stellare, quella delle 39 reti complessive tra campionato e coppe varie. E se c’è una possibilità in più per la Roma di poter sbarcare nella prossima Champions League, questa è proprio legata ai gol di Dzeko. Con quelli la Roma può sognare, senza è molto più difficile. Lo riporta La Gazzetta dello Sport.

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