La crisi di una Roma al limite del crollo

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Pagine Romaniste (Y.Oggiano) – Si può dire con una certa facilità. La Roma è in crisi. La Roma è entrata in un pericoloso vortice che la potrebbe portare a buttare una stagione, ancora lunga, troppo presto. Le parole di De Rossi risuonano come un allarme rosso e bello potente, il rischio che qualcuno pensi che si vada verso un punto di non ritorno c’è ma sarebbe un grave errore soltanto pensarlo.

Dopo la seconda goleada in un anno in Champions, dopo una serie di pareggi clamorosa con un gioco tutt’altro che positivo la scorsa stagione, dopo i tanti dubbi estivi e dopo l’umiliazione subita dall’Atalanta, Garcia non rischia. Parole del DS Sabatini che mettono al sicuro il francese che secondo l’uomo mercato della Roma merita quella panchina. Anche De Rossi lo difende e dice che sarebbe da infami trovare in lui il solo colpevole di queste debacle visto che in campo ci vanno i giocatori.

Garcia trova conforto in queste parole ma non altrettanto da quelle dei tifosi che sul web e non sono inferociti. Quei pochi allo stadio contro l’Atalanta si sono fatti sentire sonoramente durante il finale di partita prendendosela un po’ con tutti. Prendendosela con una squadra che non ha un’identità di gioco, che non ha ne capo ne coda, sfilacciata nei momenti che contano e unita nei momenti di sofferenza quando viene puntato il dito contro tutti.

La difesa: ancora una volta non ci siamo. Contro l’Atalanta i clamorosi rientri di De Sanctis e Castan che hanno disputato anche una discreta partita ma che non basta. Si balla molto, la linea del fuorigioco sembra un elettrocardiogramma e così per gli attaccanti avversari è una passeggiata. Errori anche banali, come quello di Digne sul gol di Gomez, che però possono essere dettati dalla stanchezza visto che il francese gioca 90 minuti a partita da agosto. Anche lo stesso Manolas sta cominciando a soffrire una situazione che sta diventando insostenibile. Urgono rimedi ma questo discorso sta andando avanti da molte partite e la risposta è sempre la stessa: “Dobbiamo lavorare”.

Il centrocampo: con De Rossi torna un po’ più di copertura ma quando non gira Nainggolan si fa fatica a recuperare palloni. La stagione del belga è fatta di alti e bassi e quando gi avversari della Roma pressano alti serve tutto il suo atletismo che in questo momento scarseggia. Il genio di Pjanic non basta e anche questi ragazzi hanno bisogno qualche volta di un cambio anche durante la partita ma sembra che Garcia si fidi veramente poco della panchina.

L’attacco: qua si va sul sicuro, tutto bene, e invece no. Da quando si sono fatti male Gervinho e Salah non c’è più uno schema di gioco preciso. Si è visto addirittura Dzeko andarsi a prendere la palla sull’esterno perché stufo di non trovare sbocchi decenti nella sua fetta di campo. Senza gli africani la Roma torna sterile e poco presentabile nel reparto offensivo come la drammatica seconda parte della scorsa stagione.

Tanti problemi, poche cose positive ma Garcia resta ed è chiamato a lavorare più intensamente senza sosta perché le partite che attendono la Roma non sono uno scherzo, quella con l’Atalanta è stato soltanto un antipasto di quello che attende i giallorossi fino a Natale. L’impresa deve partire e la Roma deve tornare a vincere immediatamente magari attingendo anche dalla panchina.

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