Kokorin, un talento in cerca di riscatto. Con il passato tra pistole e feste

Pagine Romaniste (Y.Oggiano) – Aleksandr Aleksandrovič Kokorin, nato a Valujki, Russia, il 19 marzo del 1991, romano d’adozione. Perchè romano d’adozione? Ha una passione viscerale per la Roma da anni. Se spulciamo il suo profilo Instagram troveremo foto della maglietta di Totti con tanto di firma, la visita all’Olimpico per la finale di Coppa Italia contro la Lazio. Capello, suo allenatore con la nazionale russa dove era il punto di riferimento offensivo, lo offrì alla società giallorossa nel 2013, ma non se ne fece niente. Proprio con la nazionale le migliori soddisfazioni: 12 gol in 48 partite. Le strade, veramente, non si sono mai incontrate e potrebbero farlo presto in questa sessione di mercato. Il suo nome si fa con insistenza come vice Dzeko, o chi sarà l’attaccante principale della Roma. Si può prendere a basso prezzo ed ha anche un ingaggio accessibile grazie al Decreto Crescita. Dopo soltanto un mese ha già litigato con lo Spartak Mosca e questo è un suo aspetto che va preso bene in considerazione. E’ un cosiddetto “bad boy” per quello che fa fuori dal campo.

BAD BOY

Il caso più eclatante, l’ultimo, risale al 2018 quando, con il suo compagno Mamaev, si fece quasi un anno di carcere per aver aggredito a sediate un funzionario del governo di Putin. E’ uscito nel 2019. Altri episodi bizzarri di una vita fatta di genio e sregolatezza lo raccontano in una festa, una super festa, fatta di 300 bottiglie di champagne e una spesa che ha superato i 200mila euro. Il contesto? Montecarlo dopo l’eliminazione della Russia, umiliante, agli Europei. Col passare degli anni le cose non sono affatto cambiate. Nel 2017 prese in giro il ct Cherchesov che lo escluse dalla Confederations Cup lasciando posto a Dzyuba che si fece forza e disputò anche un gran Mondiale. Lo stesso anno si fece fotografare ad un matrimonio di un amico mentre si puntava la pista dritta sul naso. Pistola sempre protagonista anche in diverse occasioni come documentato anche dal suo profilo Instagram.

IN CAMPO

E’ forte, molto forte. Uno di quei talenti che se prende la strada giusta allora hai fatto l’acquisto dell’anno. E’ dotato di una grande tecnica ed è molto veloce. Proprio grazie alla velocità riesce ad avere uno spunto per rubare il tempo ai difensori avversari. Nella sua carriera ha sempre segnato, o quasi. Quest’anno, ad esempio, ha giocato 10 partite nel campionato russo segnando 7 gol con la maglia del Sochi, dopo essere stato sbolognato dallo Zenit. Proprio con la squadra più forte di Russia ha avuto qualche difficoltà e il più grande infortunio: la rottura del legamento crociato il 16 marzo del 2018. Comunque 17 gol in 62 partite li ha messi a segno. Nasce e cresce, nel calcio che conta, nella Dinamo Mosca dove è stato il più giovane realizzatore della storia a 17 anni 199 giorni. Gol, tra l’altro, decisivo, non male come esordio per un ragazzino. Da lì all’Anzi e subito il ritorno alla base a causa del ridimensionamento economico della squadra dove ha militato anche Eto’o. Poi Zenit, Sochi ed ora Spartak Mosca in attesa di capire se il suo futuro sarà veramente alla Roma.

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