Kevin Mendez: “Voglio guadagnarmi la convocazione al Mondiale. Italia? Tutto un altro mondo, Florenzi mi ha presentato al gruppo giallorosso”

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Kevin Mendez, talentino uruguaiano preso da Sabatini e girato in prestito per 18 mesi al Perugia, ha parlato al sito Ovacion.com. Queste le sue parole:

“Morivo dalla voglia di continuare a giocare nella prima squadra del Peñarol, ma è stato molto difficile perché è un grande club in cui ci sono tanti buoni giocatori. Sono un tifoso del Peñarol, sono arrivato in questo club a 13 anni e ovviamente avevo l’illusione di guadagnarmi un posto in squadra, ma non ho avuto l’opportunità di giocare e così ho accettato la sfida di giocare all’estero. Verso la fine dell’anno, Paolo Boselli (il procuratore, ndr) mi ha chiamato e mi ha detto che stava definendo il tutto. In un primo momento non ero molto eccitato all’idea di andar via perché nelle ultime sessioni di mercato c’era già stata la possibilità di partire, ma alla fine non è successo. Ma per fortuna ora sono in Italia e sono molto emozionato. Lasciare la mia famiglia e la mia ragazza è stata la parte più difficile. Sicuramente mi faranno visita presto. So che sarò difficile all’inizio, ma bisogna adattarsi. Qui c’è un mondo diverso, le strutture sono incredibili. Anche le persone che lavorano nel club sono gentili. Sono rimasto sorpreso dalla gentilezza con cui mi hanno trattato. Ho visitato il campo d’allenamento a Roma e Florenzi è stato quello che mi ha presentato al resto del gruppo. Stando lì ho parlato un po’ con tutti, anche con Francesco Totti. L’idea di tornare in patria un giorno c’è sempre. Il fatto di non esserci riuscito adesso è una spinta per il futuro.

Quando sono arrivato a Roma mi hanno chiamato il ‘Tata’ Gonzalez (centrocampista della Lazio, ndr) e il ‘Mota’ Gargano (centrocampista del Napoli, ndr). Mi hanno detto che sono disponibili a darmi una mano. E’ fantastico, è stato un gesto veramente bello da parte loro. Per fortuna qui al Perugia ci sono due miei connazionali, Dario Flores e Guillermo Giacomazzi. Entrambi mi stanno aiutando molto, con loro sarà sicuramente più facile adattarsi in questo nuova realtà e in questo nuovo paese. Ho l’illusione di giocare il Mondiale, al Penarol non giocavo e stavo spesso in panchina. Così ho perso la condizione e sono stato svantaggiato da questo. Il mio errore è stato smettere di premere l’acceleratore e convincere l’allenatore a cambiare idea su di me. Fabian è un tecnico molto intelligente e aveva ragione a lasciarmi fuori. Spero di accumulare minuti in Italia e fare esperienza per guadagnarmi la convocazione per il prossimo Mondiale”.

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