Juve e Napoli di un altro pianeta. Dietro la grande ammucchiata

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Il Tempo (G.Giubilo) – Si va incontro alle coppe e gli stati d’animo sono molto diversi. In euforia la Juve, che soffre e vince; in euforia anche il Napoli, che vince senza soffrire. Per il terzo posto invece è quello che a Roma definirebbero «mazzate fra cecati». Si aggiunge al mucchio la Lazio, assistita anche da qualche episodio fortunato nella partita interna contro l’Empoli. A risolvere i problemi ci pensa il solito Keita, stavolta messo in campo dall’inizio; nel finale Lulic evita ulteriori affanni, ma la squadra accusa ancora battute a vuoto. L’altra sponda del Tevere invece è una valle di lacrime. Nell’Olimpico granata, va in scena la farsa degli «ex» sbagliati. Quello arrivato in giallorosso da Torino combina disastri epici; quello chiamato a fare il percorso inverso imperversa e segna due gol. È dunque Iago Falque il protagonista della gara all’ora di pranzo, mentre dice tutto il fatto che nelle file romaniste il più bravo sia Szczesny, capace di evitare almeno altri tre o quattro gol.

Stecca anche l’Inter, nonostante l’esordio di Gabigol. E tra sette giorni, in programma proprio la sfida con la Roma, che ha già il sapore dell’ultima chiamata. Il Bologna gioca forse meglio e merita ampiamente il pareggio, confermandosi una bella realtà di questo campionato. Come i corregionali del Sassuolo, del resto, che non fermano il loro cammino: sarebbero terzi, senza la sconfitta a tavolino inflitta contro il Pescara. Da segnalare nella giornata qualche incredibile svarione arbitrale, come quello che nega al Genoa un rigore solare con rosso diretto per Zampano, autore di una parata sulla linea di porta.

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