J’accuse della Roma sullo stipendio dell’ad De Siervo

Milano Finanza – La Roma si è scagliata contro l’ad della Lega Serie A De Siervo con una mail certificata inviata al presidente della lega e al presidente Figc Gravina chiedendo chiarimenti suoi suoi emolumenti e minacciando inoltre di procedere per le vie della giustizia ordinaria. Secondo alcune fonti De Siervo ha uno stipendio di 800mila euro annui, più 20% di bonus (circa 160mila euro) e l’1% sulla futura vendita dei diritti tv. Tuttavia, le cifre non sono state rese esplicite ed è stato questo a scatenare la polemica della società capitolina. Nelle prossime ore il Consiglio di Lega si riunirà per cercare di risolvere la questione. Nella missiva, che il quotidiano ha potuto visionare, la società di Pallotta ha scritto di:

Vedersi costretta ad esternare il proprio rincrescimento per la silente inerzia mostrata a fronte di tutte le istanze formulate dalla A.S. Roma, rimaste tutte senza riscontro. In via assolutamente preliminare, ci riferiamo al compenso dell’amministratore delegato, oggetto di nostra precisa richiesta, riguardi l’ottenimento di un dettaglio analitico e compiuto nella totalità delle sue voci, che non ci è stato mai inviato e che allo stato risulta del tutto ignoto. Il compenso dell’ad è stato negoziato dal Consiglio federale in assoluto dispregio di qualsiasi provvedimento decisorio da parte dell’assemblea e, sul punto, richiamiamo le comunicazioni del 3 febbraio 2020, del 18 febbraio 2020 e del 5 marzo 2020, insistendo sul nostro assunto che il Consiglio non aveva nessun potere per deliberare sul compenso dell’amministratore delegato e che siffatto conseguente contratto sia minato da palese vizio di invalidità. emerge che non vi fu nessuna rituale approvazione del regolamento contrattuale con l’amministratore delegato da parte di chi era legittimato a farlo”. Non ritenendo esaustive le giustificazioni fornite a fine febbraio dall’avvocato Barbara per la “disapplicazione del dettato statuario”, conclude la lettera della Roma, “ribadiamo la necessità di avere chiarimenti circa la modalità della predisposizione. Restiamo pertanto in attesa di sollecito riscontro dal contenuto esaustivo ed esauriente della fattispecie richiamata, ove, in mancanza, la scrivente Società interpreterà il recidivo e reiterato silenzio come il desiderio che tale complessa e controversa questione, scaturita da gravissimi vizi di una Delibera di siffatto rilievo ed e importanza, siano valutati in altra sede di competenza non domestica, ma giurisdizionale ordinaria”.

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