Italia, un test di continuità

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Il Messaggero (U.Trani) – La nuova Italia cancella dal suo vocabolario il verbo snobbare. E’ l’effetto Conte che, dando sempre la priorità all’ambizione e alla professionalità, non fa mai distinzione tra amichevole e partita da 3 punti. Così anche la sfida contro la Romania, proprio come quella di venerdì contro il Belgio, è da prendere sul serio. Nessuno dei 28 convocati deve pensare al 13˚ turno di campionato e agli anticipi di sabato (Bologna-Roma e Juventus- Milan). Almeno chi vuole restare in azzurro con l’attuale ct. Il gruppo è stato avvertito in anticipo: senso d’appartenenza e rispetto della gente. Sono i 2 concetti sui quali non si deve mai sgarrare.

BLOCCO JUVE – Conte punta su 5 juventini su 6 per tornare al successo dopo la caduta di Bruxellles (2˚ ko in 15 gare) e chiudere bene il 2015. Solo Zaza, almeno in partenza, dovrebbe restare fuori. E’ la conferma che il ct vuole andare sul sicuro. Anche perché il test del Dall’Ara contro la Romania non è affatto semplice. La nazionale di Iordanescu si è qualificata da seconda per l’Europeo, chiudendo imbattuta come l’Italia (5 vittorie e 5 pari) e piazzandosi davanti all’Ungheria che ha eliminato ai play off la Norvegia, terza nel nostro gruppo e in corsa per andare direttamente in Francia fino allo scontro diretto del 13 ottobre a Roma. Ma Conte è intenzionato soprattutto a rivedere gran parte dei giocatori scesi in campo contro il Belgio. Ha promosso lo spirito di squadra che tatticamente gli ha dato risposte solo positive. Il match report, con statistiche che hanno dimostrato come l’Italia si sia giocata la gara alla pari contro i primi al mondo, lo ha convinto a insistere più o meno sugli stessi interpreti, confermando pure il sistema di gioco che resta il 4-4-2. Solo 3 novità: Barzagli per De Sciglio in difesa, con lo spostamento sulla fascia sinistra di Chiellini che torna terzino; El Shaarawy per Candreva da esterno offensivo sulla stessa corsia e Soriano al posto di Parolo per far tandem con Marchisio. Confermata, invece, la catena di destra con Darmian e Florenzi e la coppia d’attacco con Eder e Pellè.

EFFICACIA DA RITROVARE – La differenza tra il Belgio e l’Italia, venerdì sera, è stata esclusivamente nelle conclusioni. La nazionale di Wilmots è risultata più precisa della nostra che fatica ad inquadrare lo specchio. Sono pochi 21 gol in 15 gare. Eder è il capocannoniere del campionato, ma in azzurro è fermo a quota 2. Pellè, miglior finalizzatore di Conte, ne ha segnati 4. Saranno gli attaccanti titolari per l’Europeo. Ma il ct, da loro, si aspetta di più. La Romania capita a proposito: la difesa di Iordanescu ha incassato, nelle qualificazioni, solo 2 reti in 10 partite. Nessuno ha fatto meglio della linea a 4 dei rumeni.

UOMINI DI SCORTA – Anche la difesa, però, è sotto esame per i 12 gol presi in 15 gare e addirittura per i 5 subiti nelle ultime 3. Numeri che non piacciono, questi proprio no, a Conte. Che ha deciso di cambiare il reparto per passare al 3-3-4 in fase offensiva e al tempo stesso per avere davanti a Buffon i suoi tre fedelissimi Barzagli, Bonucci e Chiellini. Logori e stanchi, ma per lui ancora i più affidabili. Nella ripresa, però, dovrà per forza valutare altri azzurri,a cominciare da Cerci e Giaccherini. Anche perché, prima di comunicare la lista dei 23 per l’Europeo, rimarranno solo le amichevoli contro la Spagna e la Germania. Intensificati, per lo stato d’allerta di questi giorni, i controlli nei ritiri delle 2 nazionali e raddoppiato il numero degli agenti agli ingressi del Dall’Ara.

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