Massima concentrazione ricordando la Corea del Nord

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Il Tempo (G. Giubilo) – Non sarà il traguardo più affascinante, la fase finale di questo campionato europeo. Alla quale, comunque, l’Italia ha l’obbligo di arrivare. Possibilmente da prima del suo girone, più primato che per ora lo contende la Croazia, con successo, senza che possa modificare le cose il comodo impegno degli slavi con gli Azeri, buoni a cucia in fondo alla classifica.

Nonostante la striminzita vittoria in trasferta non è in allarme la formazione di Conte. Che domenica a Palermo replicherà contro la Bulgaria già sconfitta nella tana. Stasera si gioca a Firenze, dove difficilmente Antonio Conte riceverà un entusiastico benvenuto. Il tifo viola conserva i segni che per un anno hanno portato per le strade cittadine. Da ricordare i cartelli con la scritta «meglio secondi che ladri». Dunque non delle più felice della scelta della sede, ma l’inconsistenza dei rivali giustifica le decisioni federali da parte del presidente Tavecchio. Alla guida dei maltesi c’è un vecchio amico come Pietro Ghedin, che buoni risultati aveva raccolto quando pilotava formazioni giovanili in azzurro. Lui è italiano fino al midollo, la Nazionale maggiore Conte l’ha imbottita di oriundi nella più benevola accezione per tutti gli adottati. E meno male che Dybala abbia scelto l’Argentina. Rientri dall’estero eccellenti: Darmian, Pirlo e Verratti, oltre a Graziano Pellé, punta centrale con Eder e Vasquez ai fianchi. Pronostico inevitabilmente scontato, vediamo di non farci del male con le mani nostre.

Ancora vivo nella memoria degli italiani quel pomeriggio maledetto nel quale riuscimmo a regalare effimera gloria agli sconosciuti della Corea de Nord. Ma questo avveniva sessanta anni fa. Gli errori non si possono ripetere.

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