Iscrizioni, l’Europa fa così

Il Corriere Dello Sport (P.Guadagno) – In tutta Europa le Federazioni si sono mosse per andare incontro alle società, messe in crisi dall’emergenza Coronavirus. Sin dall’inizio in Italia è emersa la necessità di alleggerire i vincoli per il rilascio delle licenze nazionali e le nuove norme sono state approvate dal Consiglio Federale di mercoledì scorso. Al momento non esiste un termine ultimo per presentare le domande, ma verrà fissato una volta concluso il campionato. E’ stato stabilito che entro il 31 maggio dovranno essere saldati gli stipendi di gennaio e febbraio, mentre le mensilità fino a maggio (con eventuale accordo raggiunto per marzo e aprile) invece dovranno essere pagate entro il 15 luglio. Calciatori e Allenatori hanno espresso voto contrario, ma anche in caso di contenzioso alle società verrà comunque concessa l’iscrizione. In Germania i club non devono più certificare la propria liquidità per ottenere la licenza d’iscrizione alla stagione 2020-21 e la modifica dei criteri di iscrizione alla prossima Bundesliga è stato uno dei primi provvedimenti adottati d’urgenza. In Francia invece il prestito statale è da scalare dai diritti tv: lo Stato ha garantito un aiuto concreto ai club, che lo dovranno restituire in 4 anni o meglio, verrà detratto dalla Lega calcio sui prossimi diritti televisivi. In Spagna niente sanzioni per i debiti con i calciatori, ma per ora il tema delle modalità di iscrizione alla prossima stagione è stato solo sfiorato. I club si sono giovati di una linea di credito preferenziale con le principali entità bancarie del Paese grazie alla Federcalcio, che ha così ottenuto 500 milioni da mettere a disposizione delle società. In Premier League invece le squadre non sembra beneficeranno di particolari sconti o detrazioni, anzi dovranno fare i conti con una riduzione degli introiti, a cominciare da quelli garantiti da sponsor e tv. Entro fine giugno i club dovranno restituire circa 20 milioni ciascuno alle tv.

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