La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini – M.Cecchini) – Alla fine, lo slogan non può che essere quello del d.g. Mauro Baldissoni: «Non finisce il campionato, ci sono ancora tanti punti in palio». Il problema è che al momento si torna a casa dallo Juventus Stadium dovendo masticare altri due problemi non banali: i dolore ai flessori della coscia destra per Manolas e il risentimento al polpaccio sinistro per De Rossi. C’è cauto ottimismo, ma bisognerà aspettare 24-48 ore per saperne qualcosa di più, anche se il campionato non aspetta nessuno. Giovedì nel fortino Olimpico arriva il Chievo ed è possibile che Spalletti debba combattere ancora con delle emergenze.
CARTA MERCATO – C’è però una considerazione che nei piani alti di Trigoria e Boston dovranno fare nei prossimi giorni: bilancio alla mano, alla Roma può stare bene essere la prima delle seconde — arrivando in Champions League senza passare dai preliminari — oppure c’è la possibilità di fare uno sforzo sul mercato e provare a dare quella fisicità che piace al tecnico toscano? Se così fosse, è arrivato il momento delle scelte. Il centrocampo ha bisogno di rinforzi e così è il caso che si punti su Rincon del Genoa, così come in attacco forse c’è bisogno di un’altra punta di peso, in stile Pinilla. La partita con la Juve sembra avere bocciato per l’ennesima volta El Shaarawy — «fuori per scelta tecnica», ha detto l’allenatore — il desaparecido Iturbe e il tenero Gerson.
FLOP GERSON – Infatti, se una fotografia ha lasciato, questa partita di Torino, è il Gerson in fascia destra a mo’ di Assunçao a Liverpool. Perplessità che si sono trasformate in un cartellino giallo e una sostituzione dopo 45’. Perplessità che valgono pure come un messaggio ai naviganti. La Roma che a gennaio chiede al mercato uomini di forza, è anche la Roma che non riesce ancora a gioire per quei 18,9 milioni spesi per acquistare Gerson. «Se non sfonderà a Roma, lo porterò con me nella mia prossima squadra», aveva detto in settimana l’ex d.s. giallorosso Walter Sabatini. E Mauro Baldissoni, prima del match, aveva detto: «Sì, la formazione ha stupito anche me». La scelta di Gerson forse segna il solco più grande tra la Roma e la Juventus. Il brasiliano, schierato in fascia, proprio nella posizione che lo stesso Spalletti pareva escludere poche settimane fa, è stato fuori dal gioco e dai ritmi di un match che non è filato sui binari che la Roma aveva invece immaginato. O sperato.