Il Giornale (M. Di Dio) – Il solito Mourinho che a Ginevra attacca direttamente alcuni giocatori ritenuti superficiali nella gara di Coppa, poi a Trigoria contesta arbitro e Var alla vigilia della gara di campionato.
Modi consueti e ormai arcinoti di chi vuole spostare l’attenzione sui risultati non positivi e su un gioco della Roma che stenta a decollare. Giovedì sera, dopo la figuraccia in Europa League, lo sfogo che aveva ricordato quello della sua prima stagione in giallorosso per l’umiliante ko con il Bodo Glimt.
“Ho detto quello che ho pensato e lo penso, il rapporto è molto buono, anche io ho sbagliato qualcosa tra cambi e titolari. Insieme andiamo in casa Sassuolo a cercare di prendere il risultato“, ha raddrizzato il tiro Mou ieri.
Aggiungendo però che si tratta di una “partita che non mi fa paura, ma non mi sento a mio agio…“.
Ε da qui sposta il mirino su altri protagonisti della partita, facendo salire il tono della polemica. “L’arbitro (Marcenaro, ndr) mi preoccupa, lo abbiamo avuto tre volte come quarto uomo e la sensazione è che non abbia la stabilità emozionale per una gara di questo livello. Mancini prenderà un giallo dopo 10 minuti e sarà squalificato per un fallo su Berardi, un giocatore che amo ma che non ha rispetto per gli avversari, è troppo quello che fa per prendere in giro gli altri. E non mi lascia tranquillo nemmeno il Var, è un arbitro (Di Bello, ndr) con il quale abbiamo avuto sempre sfortuna”.
Frasi che hanno scattare subito un’indagine della Procura Figc, non la prima nei confronti del tecnico da sempre attenzionato per i suoi comportamenti fuori dalle righe. “Pressione psicologica inaccettabile“, così il n. 1 dell’Aia Pacifici.