Monchi. Il rapporto con i tecnici

Corriere dello Sport (E.Marini) – La forza di Monchi appare un mistero, ma oltre al suo “metodo“, la capacità di esprimere al massimo il suo talento dipende dal rapporto con gli allenatori. Se appare scontata la necessità di sintonia e coordinazione tra lo staff tecnico e il direttore sportivo, è importante sottolineare l’autonomia del ds che sembra operare sì al servizio del mister, ma con totale libertà nella scelta dei nomi adatti a far fruttare un progetto sportivo. Ma non deve stupire, basti pensare che nel Siviglia era tale la fiducia del club che Monchi aveva voce in capitolo sul possibile arrivo di un nuovo allenatore e perfino sullo spinoso compito di decidere e di comunicare l’esonero. Come nel caso di Marcelino, il nuovo tecnico del Valencia, sul quale Monchi ammette: «Mi sento colpevole del fallimento di Marcelino, perché non abbiamo saputo prendere i giocatori di cui aveva bisogno».

MURO MONCHI – Il primo passo prima di acquistare un giocatore è un input del tecnico, perché giustamente Monchi ritiene che sia il mister ad avere il diritto ed il dovere di soddisfare le proprie esigenze in base al modulo e all’idea di gioco che ha in mente. Però Monchi svela un particolare importante: «Quando compri un giocatore è il tecnico che decide chi vuole, ma non mi riferisco al calciatore con nome e cognome, bensì al profilo». Perché il nome lo sceglie lui sulla base dei migliori giocatori analizzati per ruolo. Come nel caso di Kanouté, scelto da Monchi perché Juan De Ramos aveva bisogno di un attaccante alto, bravo di testa che sappia giocare sulla fascia. La figura del direttore sportivo per Monchi è sì uno strumento al servizio dell’allenatore, ma l’autorità massima nella scelta dei nomi da trattare fa capo solo all’area sportiva. Anche il colpo di Sampaoli, tecnico senza esperienza alcuna in Europa, è stata una scommessa di Monchi, stratega capace di rischiare dopo anni di successi. Mentre anni prima aveva rifiutato l’opzione di Marcelo Bielsa perché difficilmente dopo due stagioni sottotono i tifosi avrebbero accettato di buon grado il carattere un po’ burbero dell’argentino. Monchi assume anche la responsabilità anche della decisione più difficile, ovvero quella dell’esonero dell’allenatore che normalmente avviene per gli scarsi risultati uniti a una frattura dello spogliatoio insanabile. In quel caso è lo stesso Monchi a informare l’allenatore: «Per rispetto informo sempre prima di tutti l’allenatore che verrà esonerato – e aggiunge – mi assumo la responsabilità della notifica, fa parte del mio lavoro».

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti