Il Milan è più forte dell’emergenza: batte la Roma e si avvicina all’Inter

Corriere della Sera (C. Passerini) – Giroud, Messias, Leao: il Diavolo c’è e non ha alcuna intenzione di arrendersi. Come all’andata, giusto due mesi fa all’Olimpico, si sbarazza della Roma. Abbiamo dato un ottimo segnale per il girone di ritorno, è un piacere allenare questa squadra, che è pronta e ha idee chiare” ha sorriso Pioli. Con fuori tre quarti della difesa titolare — Romagnoli, Tomori e Calabria — non gli era rimasto altro da fare che accordare fiducia nel cuore del reparto alla strana coppia KaluluGabbia. Quello con Abraham e Zaniolo sembrava un duello impari, anche perché il piano di Mourinho era chiaro — lasciare l’iniziativa all’avversario e colpire in contropiede — ma i due riservisti alla fine fanno un figurone.

San Siro è pieno per metà, 35.870 spettatori, ma l’atmosfera è subito caliente: i milanisti non hanno dimenticato i trascorsi nerazzurri di Mou. Fischi costanti, clima da corrida. Avvolto nel suo paltò grigio, il portoghese s’infuria quando l’arbitro Chiffi, dopo esame al Var, assegna un giusto rigore per una bracciata in area di Abraham. Osserva serafico il vantaggio dal dischetto di Giroud.

Giroud, indiavolato, ispira anche il raddoppio: Messias è il più veloce di tutti e porta il Diavolo avanti di due gol dopo soli 17 minuti. La Roma non c’è, il Milan è elettrico. Prima dell’intervallo, a sorpresa, Abraham trova però in mischia la deviazione vincente.

La partita s’incattivisce, Diaz centra una traversa, la Roma però ha tutta un’altra anima, è viva. Maignan è più volte fondamentale, si corre sul filo dell’equilibrio, fino a quando Karsdorp si fa espellere per doppia ammonizione: salterà la Juve. Il finale è in apnea, Florenzi colpisce l’incrocio su punizione, ci pensa Leao a chiudere i conti in contropiede. Entra anche Ibrahimovic. Nel recupero, lo svedese si fa parare il rigore del 4-1.

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