Il mercato del Covid. 2,5 miliardi in meno

Corriere dello Sport (N.Balice) – Il pallone era già a rischio esplosione da tempo. Poi è arrivato il Coronavirus e l’ha bucato. La crisi sanitaria è andata di pari passo con quella economica, il mondo del calcio ci è finito sotto come e più di tanti altri sistemi. E’ bastata una sessione di mercato per capirlo, le grida di allarme di società e leghe arrivano ogni giorno, sperando non sia troppo tardi. Gli ultimi a essersi espressi sono stati proprio in questi giorni Beppe Marotta e Paolo Dal Pino, ma il problema riguarda tutti senza distinzioni, in Italia e nel resto d’Europa. A metà strada tra il mercato estivo e quello invernale, emergono quindi impietosi i numeri che evidenziano una verità nota da tempo e messa a nudo dal Covid: sono finiti i soldi. Secondo l’analisi del Cies, complessivamente, il calciomercato ha avuto un giro d’affari che ha visto la bellezza di 2,5 miliardi di euro in meno rispetto all’estate del 2019. Duemilacinquecentomilioni in meno: anche solo a scriverlo, vengono i brividi. Resta imponente il flusso di denaro che ha riguardato i cinque campionati principali, in tutto sono stati spesi oltre 3,3 miliardi di euro, ma con un calo immediato del 43% che è destinato a rappresentare una tendenza quantomeno confermata nella prossima finestra di mercato invernale: se il trend dovesse restare questo, si potrebbe registrare un calo di almeno altri 560 milioni rispetto a gennaio 2020, quando sono stati spesi 1300 milioni.

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