Il giorno della magia

Corriere dello Sport (R.Maida) – Come fai a dire che non è magia? Alessandro Florenzi avrebbe giocato già la settimana scorsa a Genova, è stato in corsa per un posto martedì contro l’Atletico, invece riabbraccerà la Roma stasera contro il Verona. Nel suo giorno fatato. Fatato in tutti i sensi, attenzione: il 16 settembre è una specie di amuleto per lui che nel 2012 segnò il primo gol della sua vita all’Olimpico, che l’anno dopo griffò la partita contro il Parma e che nel 2015, soprattutto, inventò quel gol da pazzi contro il Barcellona calciando dalla propria trequarti in direzione del portiere Ter Stegen. Tutto nella stessa data, incredibile: appunto il 16 settembre.

EMOZIONE – Questo rientro con il Verona non necessariamente sarà celebrato con un gol. Ma sarà per certi versi più importante per un atleta che il destino ha confinato ai box per quasi un anno: 325 giorni per l’esattezza sono passati dal crac di Reggio Emilia, curiosamente contro il Sassuolo di Eusebio Di Francesco che oggi gli restituisce la felicità di un calciatore vero. Da allora Florenzi ha dovuto aspettare 11 mesi e 2 operazioni allo stesso legamento crociato dello stesso ginocchio per tornare a giocare. Ma per fortuna sua, della Roma e del calcio italiano, il tempo dei rimpianti e della sofferenza è finito. «Per me è un nuovo inizio – conferma Florenzi a Sky – sono emozionato perché riparto da zero. L’infortunio mi ha insegnato la cultura del sacrificio, del lavoro. Ho passato momenti delicati, soprattutto il secondo mese dopo il secondo infortunio, ma per fortuna mia moglie e mia figlia mi hanno aiutato».

RUOLO –  In questo primo passo della nuova carriera verrà impiegato come terzino destro, l’ambizioso vestito che gli disegnò addosso Rudi Garcia quando Maicon era andato fuori giri per raggiunti limiti di usura. Ma non è detto, anzi è improbabile, che Di Francesco lo sfrutti come esterno di difesa per tutta la stagione. Nella testa dell’allenatore, come conferma la lista dei convocati, Florenzi è un centrocampista che può adattarsi a fare l’esterno offensivo, più che un difensore. In prospettiva, quando avrà ritrovato il ritmo-partita, sarà una preziosa risorsa in tutti i ruoli. «Sono a disposizione, ovunque ci sia bisogno di me» garantisce.

GIOCA? – Non è giusto porsi il problema se sia un titolare, adesso. La cosa più importante è che recuperi il più velocemente possibile il passo abituale. Per questa stagione Florenzi rappresenta un uomo in più, un jolly di nome e di fatto, da sfruttare a seconda delle necessità e degli avversari. Oggi serve come terzino, ad esempio, visto che Bruno Peres ha giocato 90 minuti in Champions League dopo una lesione muscolare e Karsdorp non è ancora pronto. «Ci serve la vittoria – prosegue Florenzi – dobbiamo assolutamente prenderci i tre punti per non perdere terreno. Dobbiamo migliorare in tutte le cose ma pian piano accadrà perché stiamo comprendendo quello che vuole l’allenatore. Ovviamente serve del tempo perché è cambiata la filosofia. Ma sono convinto che presto i risultati ci daranno ragione. Speriamo che avvenga il prima possibile però perché sappiamo tutti che a Roma di tempo non ce n’è mai». Florenzi è comprensibilmente di ottimo umore, alla vigilia del ritorno. Per questo scherza anche sulla presunta lite con Totti («E’ un collante tra noi e la società molto importante. Io purtroppo non gli parlo… No, dai è una battuta») e butta un occhio anche al Mondiale: «E’ un mio obiettivo. Ma prima viene la Roma». Oggi, 16 settembre, è il Florenzi-day. E non da quest’anno.

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