I ragazzi di Mou: Roma nel futuro

Corriere dello Sport (R. Maida) – Ci sono quelli che partono per trovare minuti e maturità: Calafiori e Reynolds. Ci sono quelli che vengono sacrificati sull’altare delle plusvalenze: Ciervo. Ma ci sono anche i giovani che restano alla Roma per imparare all’ombra dei giocatori affermati, in prospettiva di una crescita graduale. Da quando è arrivato a Trigoria, Tiago Pinto sul tema è stato molto chiaro: la rosa deve contenere al suo interno almeno tre o quattro ragazzi allevati nel settore giovanile.

E così, con il contributo di Mourinho, in questa stagione la Roma ha visto emergere una freccia del 2003, Felix, che ha già giocato 337 in campionato segnando 2 gol. Ma anche i due 2002, Bove e Zalewski, hanno conquistato la fiducia dell’allenatore. Si sono visti meno ma rappresentano un patrimonio di cui né la società, né Mourinho intendono privarsi. Bove e Zalewski avevano tante proposte, sia l’estate scorsa sia a gennaio, eppure non si sono mossi nell’idea di diventare calciatori veri a Trigiria.

Mourinho è molto interessato al ruolo di educatore calcistico. Non a caso, ha lanciato in prima squadra anche il trequartista Volpato (2003) e un paio di Primavera del 2004: il terzino Missori e il difensore centrale Keramitsis. Succederà ancora, succederà ad altri giovani. Ad esempio Filippo Tripi, che ha partecipato al ritiro estivo ed è stato convocato parecchie volte.

A fine stagione invece la Roma dovrà decidere il destino di Tommaso Milanese, autore l’anno scorso di un gol contro il Cska Sofia in Europa League e poi snobbato. Milanese oggi gioca titolare in Serie B, all’Alessandria, anche ieri ha fatto 90 minuti a Vicenza. È ancora di proprietà della Roma. Potrà fruttare denaro oppure finire in qualche scambio.

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