I primi errori di Mourinho. Ma la Serie A è la fiera delle debolezze

Il Messaggero (A. Sorrentino) – Sarà una settimana da derby con gli stranguglioni. La fatal Verona fa cadere Mourinho per la prima volta, anche se poi la Juve trattiene la fuga del Milan ritrovando Szczesny e la classifica è sempre amica. Ma scopriamo che anche José può mettere in campo una Roma sorda ai suoi comandi e incassa tre gol in 14 minuti, e che pure lui sbaglia qualche scelta: ma su quel concetto gli si aggroviglia la lingua come a Fonzie, e preferisce dire che riguarderà la partita in video.

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A Verona, dove l’Inter era passata, la Roma non ha saputo giocare in aggressione e ha perlopiù ceduto campo. Le è sfuggito il possesso della gara, nella ripresa in modo evidente. Shomurodov esterno non è stata una scelta felice, Zaniolo cerca una brillantezza che non arriva, Abraham poco assistito, l’attacco si è affidato solo al Pellegrini risorto.

È anche vero che la Roma era in vantaggio poi ha rianimato il Verona con due gol da ascrivere alle responsabilità di Mancini, ma la reazione alle difficoltà è stata caotica, gli ultimi minuti brutti, e intanto pensi che Tudor, dopo Italiano e Dionisi, ha sfidato senza timidezze Mourinho. Interessante. È un campionato infernale, di tante debolezze che si sommano a mille buone intenzioni, dal frullatore uscirà qualcosa di decifrabile più in là.

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