Gusti imprevedibili e anche tradizione. Cannavacciuolo: «È un vero babbà»

La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – E ora, France’, te lo facciamo noi il cucchiaio. Che non è solo l’opera d’arte più celebre di Francesco Totti, non è solo il genio e l’incoscienza che si sposano un giorno di giugno di 17 anni fa. Il cucchiaio è pure l’attrezzo quotidiano di dieci grandi chef italiani – numero non casuale, immaginerete – pronto all’uso domani sera. Il gioco è servito, ecco come quella posata la riempirebbero altri dieci artisti, in un’immaginaria cena all’Olimpico di Roma, dove le stelle (Michelin e non solo) si sprecano.

MENU PARTE PRIMA – Se poi lo chiedi a Lele Usai capisci subito che anche in cucina, come in campo, il sentimento ha un valore: «In quel cucchiaio servirei uno dei miei piatti preferiti, si chiama “testa e cuore”. È un sandwich con testa di maiale e cuore di gambero rosso. E il nome è perfetto, dice tutto: testa e cuore è quello che Francesco ha rappresentato per noi in questi 25 anni. C’è bisogno che dica altro?». No, a posto così. Testa e cuore, roba da romanista vero. E poi ecco in tavola altro estro, quello di Cristina Bowerman: «Io cucinerei una polpetta di gambero crudo al pepe rosa e lime, su salsa guacamole, caviale italiano, lievemente panata e fritta. L’avocado perché mette d’accordo tutti, sia in Italia sia all’estero, frutto benefico e produttivo come Totti è per il calcio italiano, resistente ai pettegolezzi e agli attacchi che derivano dall’essere il capitano di una squadra così speciale. Il gambero poi è dolce, come lui è con la sua famiglia. Il caviale è l’eccellenza. E il concetto di polpetta riporta tutto alla città di Roma». Occhio, perché Totti è nome che supera ormai qualsiasi confine. Dillo a Bruno Barbieri: «Pensare che Totti non sia eterno, anche per noi interisti, è pura follia. Il suo cucchiaio è una sorta di piatto che non finisce mai, più lo mangi, più lo vorresti guardare. Nel mio metterei l’essenza del gusto della sorpresa, del sapore, della genialità: un tortellino con brodo di cappone, involucro che racchiude presente e futuro, che davvero vorresti non finisse mai». A proposito di primi piatti. Senti Giuseppe Iannotti: «A Totti preparerei una pasta allo scoglio: è un’infusione di 50 pesci diversi, i pesci intorno a Francesco sono scappati via ed è rimasta una crema di colore rosso, il rosso della romanità». Moreno Cedroni, invece, si sente comodo intorno al nome cucchiaio: «Sì, io me ne intendo, “otto cucchiai” è stato uno dei piatti indimenticabili del mio menu, in un boccone sei obbligato ad assaggiare tutti gli ingredienti che il cuoco ha deciso di mettere, nel bene e nel male. Cosa c’è dentro? Solo cose divertenti e imprevedibili: cioccolato, riccio di mare e olio alle clementine».

…E PARTE SECONDA – Francesco apprezzerà, è di bocca buona, non a caso ha portato i compagni due sere fa a cena da Heinz Beck. Apprezzerà anche la proposta di Filippo La Mantia: «Gli dedicherei un piatto, lo chiamerei relax: pesto a crudo pomodori capperi lime e zenzero, bottarga di tonno e pane tostato grattugiato: piatto fresco, rilassante. France’, goditi quest’estate». E se invece hai ancora fame (di calcio e non solo) ecco Alfio Ghezzi: «I gesti tecnici di Totti, il cucchiaio in primis, sono raffinati ed eleganti, colgono di sorpresa l’avversario. E io lo sorprenderei così: raviolo di mela farcito di mortadella e rafano». Ma per lui vanno bene anche i grandi classici, in fondo. «Totti è il Colosseo, la terrazza del Pincio, il piano di Venditti, il sorriso dei bambini – dice Alessandro Borghese –. È il simbolo di Roma! E allora un mestolo di cacio e pepe. Un mestolo, sì: il cucchiaio a Totti sta stretto, per il suo grande cuore». Oppure «uno gnocco ripieno di cacio e patata – aggiunge Fabrizio Ferrari –. So che lo gnocco è il suo piatto preferito: simbolo della romanità, è un piatto che ormai è apprezzato ovunque. Come Francesco, del resto». Okay. Ma se alla fine di una giornata che un retrogusto amaro, per il capitano e i suoi tifosi, rischia comunque di averlo, è bene affidarsi ad Antonino Cannavacciuolo: «Nel cucchiaio di Totti metterei sicuramente il meglio, è una persona che rispecchia il calcio in senso assoluto, anzi Totti è il Calcio con la C maiuscola. E il meglio, per me, non può che essere un bel babbà ricco, con la crema fresca pasticcera. Un qualcosa di eccezionale. Di più: per noi napoletani un babbà è una cosa molto seria». E una storia d’amore seria, in fondo, è quella tra Totti e la Roma.

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