Gli strappi continui di Salah. I lanci in verticale per Dzeko

Corriere dello Sport (R.Maida) – Una delle cose che Dzeko ha imparato dal calcio italiano è il movimento alle spalle delle difese avversarie: andate a rivedere il gol segnato a Palermo, su un lancio centrale di Nainggolan. Dzeko è scattato fronte alla porta, ha seguito con lo sguardo la traiettoria per poi addomesticare il pallone che il difensore non aveva saputo raggiungere e infine ha messo il pallone in rete con un comodo tocco di piatto. Non è la prima volta che Dzeko, arrivato a 30 feste stagionali, si infila come un insalutato ospite nelle zone più sensibili dell’area di rigore e capitalizza al massimo l’effrazione. Questo lavoro, a Lione, non è però riuscito. Dovrà riuscire molto meglio domani sera, nel match di ritorno, nel quale gli strappi di Salah potrebbero sconquassare gli equilibri tattici pensati da Genesio. E Dzeko avrà il compito di introdursi con la sua potenza di qualità tra i due difensori centrali, che non sono fulmini ma hanno una diga davanti chiamata Gonalons. Perché la Roma strabordi, va superato lo sbarramento del capitano francese sulla mediana. Uno dei modi per realizzare il piano è il lancio verticale, come quello di Nainggolan a Palermo. Quindi l’aggressione della profondità, ormai assimilata da Dzeko, rappresenta un elemento propulsivo molto importante per la partita offensiva che ha in mente Spalletti.

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