Il Messaggero (G. Lengua) – Il Frosinone nel destino di Huijsen. Doveva essere la sua squadra a gennaio, era tutto fatto, i contratti pronti per essere firmati. Poi, ha chiamato José Mourinho e Dean non ci ha pensato due volte a voltare le spalle ai ciociari per scegliere la Capitale. E forse anche per questo che ha cominciato malissimo la partita, sembrava soffrire i fischi del pubblico di casa che lo ha preso di mira per tutto il primo tempo. È stato il peggiore della difesa, ha commesso errori grossolani ed è stato impreciso anche negli appoggi più semplici.

Poi ha acceso la luce con un gol pazzesco. È partito da centrocampo in velocità, ha smarcato due avversari e tirato dal limite dell’area alla sinistra del portiere. Un gol che resterà nella sua storia e in quella della Roma. Un movimento che ha nel dna dato che ne aveva segnato uno molto simile con la Juventus Next Gen nella gara contro il Foggia del 15 febbraio 2023. A macchiare il gesto tecnico, l’esultanza con il dito sul viso a zittire lo Stirpe che ha fatto imbestialire tutti (sarà Azmoun a chiedere scusa ai tifosi dopo la rete del raddoppio). Di Francesco era incontenibile in panchina, il pubblico lo ha sommerso di fischi e l’arbitro lo ha ammonito.

Un gesto gratuito, sbagliato, che non è piaciuto nemmeno a De Rossi tanto da indurlo a sostituirlo a finire primo tempo: “È un peccato, ma non è niente di grave, è una scemenza. È giovane, ha l’età di mia figlia. In campo ne h fatte di cavolate, non posso farli la morale. Gli è costato 45 minuti in Serie A. La prossima volta non lo farà più. È un giocatore favoloso, è capace di fare quello che ha fatto nel gol, ma non può permettersi di essere soffice, morbido”.